ECSEMAT

L'ecologia semiotica dell'attenzione

Breve descrizione:
Il progetto EcSemAt intende elaborare un modello d’analisi dell’attenzione adottando un approccio semiotico/cognitivo ed ecologico, che permetta d’integrare in maniera originale i risultati dei più recenti studi provenienti da ambiti diversi (scienze cognitive, fenomenologia, approci sociocognitivi in sociologia, digital studies, archeologia mediale). Si analizzeranno tre livelli coesistenti del fenomeno attentivo, per delinearne il design cognitivo generale e l’ecologia delle forme di manifestazione semiotica: i) l’attenzione collettiva; ii) l’attenzione condivisa; iii) l’attenzione individuale. Una volta definiti questi livelli e le loro proprietà, analizzeremo le tipologie di agentività che organizzano la vita sociale e gli ambienti digitali, nei quali l’attenzione sembra etero-diretta, nonostante la percezione d’autonomia d’azione dei soggetti. In virtù di questa idea di agentività, il progetto condurrà un esame critico dell’antropologia sottesa ai modelli dell’attenzione interrogando, sullo sfondo, la questione della protezione dell’attenzione dei soggetti e dei gruppi sociali.

Obiettivi:

  1. Individuazione di un modello dell’economia dell’attenzione che riesca a rintracciare una sintesi originale dei risultati delle ricerche di ordine cognitivo e sociologico. Si tratta di un modello “semiotico-ecologico”, che si concentra sulle peculiari interazioni significative e interpretative che si mettono in opera nell’incontro fra “dati” e “tracce digitali” da un lato, e utenti culturalmente situati dall’altro.
  2. Individuare e specificare da un punto di vista filosofico e semiotico il campo della questione del “diritto all’attenzione”. Esplorare le linee di confine fra i tentativi di legiferare sulla questione della protezione dei dati e delle risorse attentive, l’elaborazione strettamente giuridica e le implicazioni etiche, epistemologiche, e antropologiche che questa comporta.
  3. Interrogarsi sui modelli antropologici che la questione del “diritto all’attenzione” pone non solo al legislatore, ma a chi vuole definire il concetto di “cultura” in ambienti digitali. Di conseguenza, individuazione ed elaborazione del concetto di "forme di attenzione tecnica o tecnologica", che consente di elaborare su basi alternative a una concezione individualistica della cultura digitale, una prospettiva ecologica che tematizzi la questione della “conservazione”, della garanzia e della protezione, dell’intera varietà di forme espressive dell’attenzione, le quali possono così diventare patrimonio pubblico e, in quanto tale, dotato di diritti di conservazione, manutenzione, ripresa e trasmissione.