CRIDEM

CRISI DELLA DEMOCRAZIA
Descrizione del progetto
L’erosione degli istituti di garanzia in molte democrazie europee e extra europee, il ritorno a forme di autocrazia in molti sistemi politici che sembravano aver intrapreso la via della democratizzazione, così come descritto da Samuel Huntington nella sua teoria della ‘terza ondata della democratizzazione’ (1991), hanno posto i temi legati alla crisi della democrazia come forma di governo al centro del dibattito scientifico di molte discipline. A questa crisi della democrazia come fenomeno in crescita su scala globale chiamato ‘autoritarismo resiliente’, si affiancano numerose crisi specifiche nelle democrazie (Morlino 2003: 84), che vedono in crisi numerose politiche nei regimi democratici contemporanei: crisi economiche, crisi sanitarie, crisi ambientali. Il consenso ottenuto in molti paesi, sia europei che extraeuropei, da partiti di estrema destra e populisti, nonché l’aumento dell’astensionismo elettorale, evidenziano una crescente forma di sfiducia nelle istituzioni democratiche che talvolta sfocia in proteste sedate con l’intervento violento delle forze armate.
Partendo da queste considerazioni, la ricerca esplorerà, con una dinamica interdisciplinare, i vari aspetti della crisi della democrazia, intesa come forma di gestione e governo della società, e della crisi nella democrazia, in relazione a specifiche situazioni e giunture critiche verificatesi negli ultimi due decenni. Il principale obiettivo della ricerca è ricostruire le connessioni fattuali e le relazioni causali tra la “crisi della democrazia” e le crisi di specifiche politiche che dalla seconda metà del 2000 hanno interessato tutti i sistemi politici, dal livello globale al livello locale. La ricerca sarà prioritariamente, ma non esclusivamente, focalizzata sui sistemi politici europei: l’Unione Europea, i suoi stati membri e le autorità politiche e/o amministrative subnazionali. Sarà analizzato anche il vicinato europeo orientale e/o Meridionale nel quale si sperimentano forme consolidate di autoritarismo che ampliano e consolidano le tipologie identificate da Juan Linz e Alfred Stepan (1996). Si esploreranno le ragioni per le quali la promozione della democrazia non è più una ‘vocazione naturale’ dell’Unione Europea attore internazionale normativo (Manners 2024) e perché per proteggere i propri confini essa adotta una posizione utilitarista di cooperazione internazionale che coinvolge attivamente i regimi autoritari del vicinato.
Il presente progetto si articolerà in 5 differenti WPs che contribuiranno con un approccio interdisciplinare, ad esaminare specifici aspetti della crisi della democrazia e del ruolo di specifiche crisi legate a aree di policy e di governo che hanno un impatto sulla struttura dei sistemi politici nazionali, sovranazionali e sub nazionali. In particolare, il WP 1 basato sulle teorie di Filosofia politica, si occuperà di ricostruire il più recente dibattito tra concezioni minimaliste e massimaliste di democrazia (Przeworski 2024) o intrinseche e strumentali (Christiano 2003) in vista di una definizione normativamente avanzata di democrazia che possa fungere da standard per misurare il democratic backsliding. Il WP 2 si occuperà di analizzare il ruolo dell’opinione pubblica nello specifico scenario dell’UE, divenuto sempre più rilevante e in grado di spiegare la politica attuale e futura all’interno dei confini europei per capire l’origine del sovranismo pubblico e come questo si collega questo fenomeno ai cambiamenti politici nazionali e subnazionali. Infatti le politiche pubbliche dello spazio europeo da oltre trent’anni si sono caratterizzate per una dimensione subnazionale dei processi di sviluppo. Appare dunque interessante analizzare in concreto tale evoluzione sotto il profilo della partecipazione “democratica” ai processi di sviluppo in ambito locale. Il WP 3 si occuperà di analizzare il rapporto tra la crisi della democrazia e una specifica area di policy, quella della migrazione, con un focus specifico sull'esternalizzazione dei controlli alle frontiera e sulla cooperazione con i paesi terzi. Negli ultimi anni, i massicci flussi migratori diretti verso l’Unione Europea hanno costituito una finestra di opportunità per i partiti populisti, che hanno agito come ‘imprenditori di crisi’ (Biorcio, 2021) per incrementare il loro consenso, in una complessa intersezione tra populismo, migrazione e decadimento democratico (Smet e Stoyanova 2022). In parallelo, l’aumento della sfiducia verso le istituzioni democratiche e il crescente sostegno verso partiti di estrema destra hanno spinto verso l’adozione di politiche migratorie sempre più restrittive, sia negli stati membri che a livello dell’Unione Europea (Michael 2021; Campani 2018). Il WP esplorerà queste problematiche, contribuendo ad una comprensione delle interconnessioni tra crisi della democrazia e politiche di migrazione.
Il WP 4 intende analizzare la nozione di “crisi della democrazia” in generale, assumendo come nodi cruciali la questione del populismo, visto ora come corruzione della politica ora come coincidente con il politico (Laclau 2005), e il ruolo che gioca nella crisi la nozione di identità, incluse le sue manifestazioni nella cultura della sinistra (Lilla 2017).
Il WP 5 intende interrogarsi sulla diffusione del populismo, in particolare sul processo di costruzione di leadership, attraverso un’analisi quantitativa di discorsi, post su social media networks, e articoli di giornale in occasione delle elezioni politiche svolte nel Regno Unito e delle elezioni presidenziali negli Stati Uniti nel 2024.