MRO/NAOO

NARRARE L'AMBIENTE FRA ORIENTE E OCCIDENTE

Descrizione progetto

Occorre essere consapevoli dei danni ambientali, spesso irreversibili, causati dall'uomo e della necessità di intervenire per indurre all'azione gli attori politici e sociali, la collettività e i singoli. Dal desiderio di suscitare maggiore attenzione per il mondo dell'ecologia, intesa come sistema di interdipendenza ontologica, nasce l'idea di un progetto per il quale, come è prassi nelle ricerche MRO, studiosi di culture diverse possano confrontarsi sul tema e sulla struttura di senso del rapporto uomo/ambiente. Oggetto di attenzione saranno le rappresentazioni di tale rapporto in un tempo lungo che dalle fasi aurorali delle differenti culture giunga fino a oggi. Per sondaggi, si trarranno dai testi indicazioni su aspetti fondamentali quali: il confronto tra le "prospettive ecologiche" di tradizioni culturali differenti; l'atteggiamento dell'uomo nei riguardi della Natura nel corso dei secoli; il rapporto tra tematiche ambientali e dispositivi formali; la configurazione delle eterotopie, spazi definiti, come il "giardino", connessi a ciò che li circonda in modo da sovvertirne o compensarne gli equilibri; le articolazioni del rapporto mondo umano/altri mondi animali; gli strumenti che la letteratura offre per affrontare le crisi del presente. La disamina delle questioni enucleate si concretizzerà in 4 obiettivi/azioni: la realizzazione di un convegno transdisciplinare MRO che consenta un confronto ampio e risultati apprezzabili per quantità e qualità; la partecipazione degli arabisti a giornate di studio su "Simbologia della Natura nella letteratura araba' organizzate da M. Censi e A. Tondi (UniBG); l'organizzazione di una mostra fotografica e di un laboratorio (Terza Missione) su "Uomo e natura in Yemen: un esempio di coesistenza"; la pubblicazione di contributi in riviste di Fascia A sull'interazione fra mondi umani e animali. Metodologia/status quaestionis Il gruppo si avvarrà dell'approccio transdisciplinare dell'ecocritica oggi centrale anche in ricerche di ambito umanistico (Buel 1995; Garrard 2012; 2014; Scaffai 2017; Salabé ed. 2013; lovino 2008; 2015; 2023) volte a ripensare l'umanesimo tradizionale, rinnovandone le prospettive e superando la dicotomia natura/cultura. Si tratta di adottare un orizzonte critico e filosofico ampio (Haraway 1991, Agamben 2002, Derrida 2006, Barad 2007, Alaimo 2010) che porti, attraverso il comparativismo filologico adoperato nelle ricerche MRO (Pioletti, 2019), a letture originali di testi d'Oriente e d'Occidente. In ciò è da individuare sia il progresso oltre il più generale stato dell'arte nelle ricerche sull'argomento, sia il potenziale innovativo del progetto. Sono attesi risultati e impatto notevoli, interni ed esterni alle singole aree culturali esaminate, e in termini teorico-metodologici, e in termini concreti: le narrazioni letterarie e visive hanno un potenziale educativo in grado di generare mutamenti culturali e suggerire reali possibilità di coesistenza. Apporto componenti Il rapporto uomo/natura sarà studiato da Moriggi nella "Cronaca di Zuqnin" di Giosuè Stilita, in cui si narrano eventi naturali (siccità, frane, terremoti) avvenuti tra il 488 e il 775 d.C. in Mesopotamia, rovinosi per le comunità cristiane locali. Bottini esaminerà il rapporto Dio/uomo/natura in testi imamiti del X e XI secolo come "Il Libro sufficiente"di M. al-Kulayni e il "Manuale per chi non ha a disposizione il giurista" di M. Ibn Bäbawayh.

Cassarino, nel solco di un filone di ricerca sulle interazioni uomo/ambiente (Bellino QSA 2023), studierà opere d'adab mamelucche, come l'enciclopedia di al-Abshihi (m. 1448), che dedicano delle parti ai viventi e alle loro valenze simboliche. La Rosa studierà il lessico della natura (Meouak 2021a, 2021b, 2023) in opere in medio arabo tunisino: Sarh garib alfaz al-Mudawwana di al-Gubbi (X-XI sec.) e Tarth al-Masra al-mulki fi sultanat awläd 'All Turki di M. al-Sagir al-Bägi (m. 1771-2). Creazzo indagherà le valenze ecologiche dell'enciclopedia "al femminile" di Ildegarda di Bingen, benedettina tedesca (m.1179) nota per le visioni mistiche, le capacità profetiche e la connessione con la natura. Lo scopo pratico dell'opera, l'utilizzo delle "diverse creature" a fini terapeutici, significa attenzione alle specie locali, consapevolezza biologica, percezione della relazione mondo naturale/essere umano come interazione salvifica. Pioletti, muovendo dal suo saggio Il sistema cronotopico del Decameron (Pioletti 2023;2024), si soffermerà sulla rappresentazione della natura nel Decameron di Boccaccio, nel quale si presenta una grande varietà di ambienti naturali e di ceti sociali, in una fase di grave manifestarsi della peste a Firenze, del degrado che ciò comporta e della reazione al degrado della brigata dei novellatori. Da Fabiani saranno studiate opere di autori/autrici (El primer loco - 1881- R. de Castro, o Sotileza -1884-J.M." de Pereda) operanti nella Spagna dell'Ottocento. Si tenteranno incursioni nel filone di utopie spagnole collocabili tra il XVIII e il XX secolo (es. La isla fortunaria -1781- D. Ventura Rejón de Silva y Lucas). Benedetti si concentrerà sulla natura in Zhai Yongming (n. 1955) che usa il linguaggio visivo della poesia paesaggistica classica cinese per affrontare anche questioni di genere. Nel poema

"Seguendo Huang Gongwangl...]" (2015), la poetessa accosta la donna all'ambiente abusato. Il paesaggio simboleggia degrado, urbanizzazione e disconnessione tra essere umano e natura. All'epoca moderna e contemporanea si rivolge Suriano, esplorando racconti e opere teatrali egiziane (Idris, al-Makhzanji, Abü al-Su'üd) in cui il rapporto uomo/mondo rurale/urbano si esprime in modo peculiare. Attenzione speciale sarà rivolta alle prospettive rovesciate: sono talora gli animali a offrire all'uomo uno specchio per costruire la propria identità. I risultati saranno diffusi attraverso pubblicazioni scientifiche di alto livello (atti MRO e artt. Fascia A) e una mostra/laboratorio aperta al più vasto pubblico.