RI_RUSS_80_90

RISCOPRIRE, RILEGGERE, RISCRIVERE E REINTERPRETARE IL TEATRO RUSSO DALLA PERESTROJKA ALLA "NUOVA RUSSIA" (ANNI ‘80 – ‘90)
Descrizione progetto
Presupposti:
presupposti del presente progetto sono almeno tre: 1) v. "stato dell'arte"; 2) considerare il teatro, in ragione della sua specificità, tridimensionalità e "immanenza", una chiave di lettura della contemporaneità latu sensu; 3) utilizzarlo quale risorsa didattica per lo studio a) della storia della letteratura, b) della lingua, c) delle discipline dello spettacolo.
Stato dell'arte e traiettorie di ricerca:
Gli studi sul teatro russo editi in italiano (Olivieri, 2023) e all'estero presentano ad oggi delle evidenti carenze: le storie del teatro si spingono fino alla prima metà del XX secolo, saggistica, monografie, singoli contributi vagliano aspetti e interpreti isolati e non collocati in quadro organico; la medesima frammentarietà è riscontrabile sul piano drammaturgico: laddove i testi del teatro russo classico e moderno sono diffusi e variamente sistematizzati (per autore, epoca, genere, allestimenti), quelli prodotti nell'ultimo settantennio mancano di un'analisi sistematica e storicizzante.
Questo progetto si inserisce pertanto in un disegno di ricerca più ampio e ambizioso, volto a continuare un percorso letterario e antologico interrottosi agli anni '50 e così articolabile: anni '50 - '60 (il Disgelo, Arbuzovskaja studija); anni '70 - '80 (Novaja volna); 80 - '90 (il teatro della perestrojka e della "nuova Russia"); primo ventennio del XXI secolo.
Data la durata del presente progetto, intendo prendere in esame unicamente i vent'anni della lunga transizione da URSS a Russia; le ragioni di tale scelta sono diverse. 1) Il teatro dell'epoca di Gorbacev e dei lichie 90-e (gli "spericolati" anni '90), pur parzialmente noto in Italia e all'estero, è probabilmente quello meno indagato a fronte della sua precipua poliedricità e floridità: è in questi anni che vengono sperimentate nuove e audaci forme espressive, spesso in bilico tra teatro, arti figurative, plastiche, performative, cinema, letteratura; si tratta di una galassia di esperienze che rischiano di trasformarsi in una "nuova Atlantide" (la definizione è del critico teatrale M. Davydova, "Teatr" n. 33, 2018). 2) Lo spaccato temporale oggetto d'analisi è cruciale sotto il profilo storico-letterario e socio-politico (peraltro anche internazionale); si assiste infatti al collasso di un vecchio paradigma e al tentativo di costruirne uno nuovo. 3) Il teatro è un istituto che rispecchia puntualmente le dinamiche non solo culturali ma anche sociali, economiche e politiche del milieu di cui è prodotto; esso costituisce una prospettiva privilegiata e aperta un'indagine interdisciplinare su un frangente storico tanto controverso. 4) E proprio quest'epoca rivoluzionaria e di transizione (una transizione per alcuni mai del tutto conclusasi) a gettare le basi della Russia dei giorni nostri ed è senz'altro illuminante valutare affinità e differenze fra pratiche sceniche e drammaturgiche di ieri e di oggi. 5) Pur con esiti propri, l'approfondimento di una sola delle tappe della periodizzazione precedentemente esposta consentirebbe di mettere a punto un modello e degli strumenti interpretativi da applicare in futuro alle restanti tappe, al fine di tracciare un quadro completo del teatro russo dalla seconda metà del XX secolo ad oggi, quadro che costituirebbe la base per un nuovo e aggiornato manuale di Storia del teatro da impiegare nella didattica della letteratura (della quale la drammaturgia è un campione "minimo" e comunque largamente rappresentativo), della lingua (uso guidato di testi in originale), delle discipline dello spettacolo.
Parallelamente alla ricostruzione del contesto storico-letterario intendo inoltre concentrarmi su uno specifico case study testuale, quello delle riscritture cechoviane ad opera di drammaturghi contemporanei (N. Koljada, L. Petrusevskaja ed altri). Il corpus di tali scritti, già oggetto di un mio precedente studio, è molto eterogeneo, si colloca prevalentemente nel lasso di tempo oggetto della ricerca e ne costituisce pertanto una esaustiva pratica esemplificativa.
Metodologie di ricerca e campo di indagine:
La descrizione di uno spaccato storico-letterario relativamente recente (gli anni '80 - '90) non sempre può avvalersi di una bibliografia consolidata e, in questo caso, esigua (v. M. Böhmig sui Teatri-studio di Mosca negli anni della perestrojka); appare dunque necessario lo studio diretto delle fonti relative alla cultura ufficiale (sovietica o mainstream) e non ufficiale (underground). È previsto l'esame del canone tracciato in occasione dell'ultimo congresso dell'Unione degli scrittori dell'URSS (1986), lo spoglio delle riviste specializzate del tempo (v. "Teatr", "Teatral'naja Zizn'", "Sovremennaja dramaturgija", tutte con diverse serie ed edizioni, sovietiche e russe, di per sé emblematiche di trasformazioni epocali), l'utilizzo di materiali audiovisivi divulgativi (quali il ciclo di lezioni Al'ternativnaja istorija teatra, un primo tentativo si riscoperta e storicizzazione di un teatro russo "alternativo" e recente) o documentari e d'archivio (A. Ruderman, Teatr vremeni perestrojki i glasnosti, 1988). Lo scopo è ricostruire, anche avvalendomi de supporto di R. Vassena, il panorama teatrale dell'epoca attraverso i suoi più rappresentativi fenomeni, protagonisti (registi, drammaturghi, interpreti), allestimenti (repertori, testi), topoi [teatri, studi-masterskie, festival, associazioni), una ragionata selezione dei quali verrà descritta preliminarmente con una comunicazione al seminario di studi e quindi in un'apposita pagina web (v. "obiettivi).
Per quanto concerne le riscritture cechoviane (case study) a seguito della loro mappatura e catalogazione (su fonti cartacee e on line), procederò con una lettura in chiave formalista, semiotica, culturologica che esiterà in una monografia (in collaborazione con G. Strano).