Chiara RUSSO

Dottorando
Dottorato in Scienze dell'Interpretazione - XXXVIII ciclo
Tutor: Daria MOTTA

Chiara Russo è dottoranda in Scienze dell'Interpretazione (XXXVIII ciclo) presso il Dipartimento di Scienze Umanistiche dell'Università degli Studi di Catania.

Dopo aver conseguito la certificazione CEDILS all'Università Ca' Foscari e la laurea triennale in Scienze della Mediazione Linguistica (L-12) presso l'Università degli Studi di Catania SDS di Ragusa con una tesi dal titolo "Fosco Maraini e la violenza nella cultura giapponese", svolge per diversi anni il ruolo di mediatore linguistico e insegnante di lingua italiana L2 presso istituti scolastici pubblici e privati.

Nel 2022 consegue la Laurea magistrale in Linguistica (L-39) presso l'Università degli Studi di Roma Tor Vergata con votazione 110 su 110 cum laude, discutendo una tesi dal titolo "La lingua italiana: stratificazione, varietà e sviluppo di modelli computazionali" . Durante gli studi magistrali segue anche dei corsi singoli del Master in Data Science dell'Università degli Studi di Roma Tor Vergata, acquisendo importanti competenze in Machine Learning, Visual Data Mining, Text Analytics and Opinion Mining, Data Warehousing e Business Intelligence. 

 

 

 

 

Titolo del progetto di ricercaBias cognitivi nella programmazione di bot: analisi del linguaggio utilizzato per l’addestramento e sviluppo di modelli computazionali inclusivi.

Ambito di ricercaIn Italia l’attenzione ad un uso non discriminatorio della lingua ha una storia trentennale ma ad oggi, nonostante le iniziative e volontà messe in campo, è possibile evidenziare un uso prevalente del genere maschile ed il mancato utilizzo di termini declinati al femminile. Considerando l’ormai condivisa idea per cui le parole concorrono a formare l’identità individuale e collettiva, è possibile affermare che il linguaggio ha la potenza di rafforzare o smussare le disuguaglianze attraverso il modo in cui viene utilizzato per esprimere idee e opinioni. Osservando la discriminazione perpetrata attraverso il linguaggio e la necessità di rendere naturale il riferimento al genere di ogni individuo, si rende necessario e non trascurabile il corretto uso della parola affinché possa essere paritaria e rappresentativa. Il riconoscimento del ruolo femminile anche nel linguaggio rappresenta un obiettivo sociale e culturale condiviso anche a livello nazionale dalle stesse istituzioni dello Stato italiano. Dando valore all’attuale sensibilizzazione al tema da parte della Comunità Europea attraverso l’Agenda 2030, si ritiene necessario che anche l’Italia, così come altri Stati membri, si avvii verso una normativa rispettosa dei generi, nell’ottica di un rilancio condiviso di un linguaggio sensibile e inclusivo. Quando parliamo di Intelligenza Artificiale diamo spesso per scontato che i risultati prodotti siano più affidabili perché offerti da macchine che dovrebbero saper evitare l’errore. Viene però dimenticato che si tratta comunque di prodotti umani in cui i bias, facenti parte della natura umana, si reiterano anche nella loro struttura e nel loro funzionamento. I sistemi di I.A. dovrebbero invece risultare eticamente validi e affidabili. Seguendo un approccio antropocentrico, che tiene conto di ogni aspetto di tutela della persona, si dovrebbe riuscire a sradicare ciò che è insito nelle radici culturali per migliorare lo status rappresentativo della popolazione. Se esaminiamo più da vicino il funzionamento degli algoritmi collegati a procedimenti decisionali, possiamo dedurre che l’I.A. utilizza una determinante che non dipende direttamente dall’intelligenza artificiale ma dal percorso costruito dal singolo, il quale opera sulla macchina stessa attraverso la verifica, l’individuazione del problema e la ricerca della soluzione mediante ipotesi. Sia nella fase di programmazione che in quella di addestramento, gli algoritmi finiscono per introiettare una serie di approssimazioni, valutazioni e giudizi che derivano dal modo stesso in cui sono stati costruiti e dai valori di chi li ha programmati.

Obiettivi di ricerca -  Il progetto di ricerca è volto a programmare e addestrare uno strumento open source capace di fornire spiegazioni a determinati fatti linguistici e aiutare nella riformulazione attraverso un linguaggio inclusivo. La macchina risulterà essere utilizzabile dalle singole persone interessate al miglioramento delle proprie forme testuali. Il progetto prevedere una prima analisi testuale di dati raccolti dal web per lo studio di fenomeni linguistici caratterizzati da una maggiore capacità discriminatorie e la successiva programmazione di un bot addestrato per garantire riformulazioni improntate a un linguaggio non sessista.


Altre attività svolte durante il Dottorato di Ricerca

Da febbraio a maggio 2023: tutor della componente studentesca all'interno dello stage professionalizzante Professional Skills - Traduzione, inclusione e intelligenza artificiale presso l'Università di Bologna;

Nei mesi di marzo e aprile 2023: Docenza al seminario "Linguistica e Chatbot" presso l'Università degli studi di Roma Tor Vergata all'interno del corso di Linguistica Generale LM;

Da aprile 2022 - in corso:  Membro del Progetto nazionale Empowering Multilingual Inclusive Communication (E-MIMIC);

Da settembre 2022 - in corso: Analista monitrice per ISIMM Ricerche nell'ambito del gruppo di monitoraggio sulla rappresentazione della figura femminile, pluralismo e coesione sociale della programmazione televisiva RAI.

 

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