FORME DELLO SPETTACOLO MULTIMEDIALE
Anno accademico 2024/2025 - Docente:
LAURA PERNICE
Risultati di apprendimento attesi
Il corso rende lo
studente/la studentessa capace di padroneggiare la materia (conoscenze) al fine
di utilizzarla e applicarla anche in altri ambiti di studio, con il corretto
impiego del linguaggio tecnico-specifico di riferimento (competenze).
In applicazione
dei descrittori di Dublino il corso:
1. fornisce agli
studenti/alle studentesse, che in gran parte hanno già studiato Discipline
dello spettacolo, strumenti di approfondimento storico-critico ed
estetico-metodologico intorno alle nuove forme di performance multimediale, con
specifici richiami ai concetti di intermedialità, rimediazione, ipermedialità e
mediatizzazione;
2. sviluppa
l’autonoma capacità di porre in relazione quanto appreso con le altre
discipline storico-artistiche;
3. mette in grado
di utilizzare le conoscenze acquisite e il linguaggio specifico appreso per le
cosiddette ‘competenze trasversali’ (autonomia di giudizio, abilità
comunicative) e di svilupparle sia nell’analisi dei materiali trattati a
lezione, sia nella lettura e interpretazione di nuovi testi.
Modalità di svolgimento dell'insegnamento
Le prime lezioni
(circa 20 ore) saranno dedicate alla spiegazione e all’analisi dei contenuti
del modulo A. Le restanti lezioni saranno dedicate al modulo B e dunque
all’approfondimento sulle pratiche di regia intermediale, in live cinema e
chroma key, della compagnia teatrale Motus.
Per consentire
agli studenti di acquisire gli strumenti metodologici necessari ad analizzare
gli spettacoli discussi in aula saranno proiettati e commentati, durante le
lezioni, filmati e video relativi ad alcuni casi di studio contenuti nei testi
in programma.
Gli studenti saranno inoltre invitati alla visione di spettacoli nei
teatri della città.
Prerequisiti richiesti
Gli studenti e le
studentesse dovranno conoscere le linee generali del teatro moderno e
contemporaneo nonché possedere gli strumenti metodologici di base relativi
all’analisi di uno spettacolo teatrale.
Frequenza lezioni
Facoltativa
Contenuti del corso
Modulo A – Teatro, media, liveness (3 CFU)
Questo modulo descrive il
rapporto che il teatro e le arti performative sviluppano con gli attuali media
digitali. Concetti provenienti dai media studies come intermedialità,
rimediazione, ipermedialità, mediatizzazione, saranno posti in relazione con la
teatrologia e con specifiche questioni a essa riferite, come la liveness, il
rapporto tra spazio reale e virtuale, tra realtà aumenta e spettacolarità
interattiva, al fine di comprendere con quali strumenti teorico-metodologici
sia possibile analizzare lo spettacolo multimediale e quale posizione esso
occupa nel mediascape contemporaneo.
Modulo B – Teatro in live cinema e chroma key
(3 CFU)
Questo percorso serve a
chiarire, attraverso la visione delle paradigmatiche regie intermediali di
Motus e lo studio di contributi scientifici a esse riferiti, le forme di teatro
caratterizzate dall’uso di tecnologie elettroniche, nonché da stilemi espressivi,
come il live cinema e il chroma key, provenienti dal cinema e dai media
digitali.
Testi di riferimento
Modulo A – Teatro, media, liveness (3 CFU)
Testi:
-
V. Del Gaudio, Théatron. Verso una mediologia del teatro e
della performance, Roma, Meltemi, 2001, pp. 216.
-
E. Fuoco, Né qui, né ora: peripezie mediali della performance
contemporanea, Milano, Ledizioni, 2022, prefazione e cap. 1 (pp.
9-66), cap. 3 e 4 (pp. 101-199).
Modulo B – Teatro in live cinema e chroma key
(3 CFU)
Videoletture:
-
Motus, Panorama (2018)
- Motus, Chroma
Keys (2018)
Per
lo studio:
-
L. Pernice, Un teatro che vede tutto. La regia intermediale di
Motus in Panorama e Chroma Keys, in Re-directing.
La regia nello spettacolo del XXI secolo, a cura di L. Bandirali, D.
Castaldo, F. Ceraolo, Lecce, UniSalento University Press, 2020, pp. 235-244.
-
D. Legge, M. Lino, «Se non mi guardi non
brillo» («If you don’t look at me I don’t shine»). The
mise-en-scene of the body in Chroma Keys. Interview with Motus,
«Between», X, 20, 2020, pp. 368-380.
- L. Pernice, «No
borderline between arts». Intermedial Practices in the Motus Scene,
in Performing/Transforming. Transgressions and
Hybridizations Across Texts, Media, Bodies, a cura di F. Puglisi, Torino, OTTO editore, 2021, pp. 85-98.
-
A. M. Monteverdi, Leggere uno spettacolo
multimediale. La nuova scena tra
video mapping, interaction design e Intelligenza Artificiale, Roma, Dino
Audino, 2020, cap. 2 (pp. 24-40) e 3 (pp. 41-48).
Si ricorda che, ai
sensi dell’art. 171 della legge 22 aprile 1941, n. 633 e successive
disposizioni, fotocopiare libri in commercio, in misura superiore al 15% del
volume o del fascicolo di rivista, è reato penale.
Per ulteriori
informazioni sui vincoli e sulle sanzioni all’uso illecito di fotocopie, è
possibile consultare le Linee guida sulla gestione dei diritti d’autore nelle
università (a cura della Associazione Italiana per i Diritti di Riproduzione
delle opere dell’ingegno - AIDRO).
I testi di riferimento
possono essere consultati in Biblioteca.
Verifica dell'apprendimento
Modalità di verifica dell'apprendimento
Prova orale finale.
Per la
valutazione dell’esame si terrà conto del raggiungimento di una visione
organica dei temi affrontati a lezione, del possesso di una padronanza
espressiva e lessicale e della capacità di orientamento all’interno della
bibliografia proposta.
Esempi di domande e/o esercizi frequenti
L’evoluzione mediologica del teatro. Lo studio
del teatro come medium (Abruzzese, Benjamin, McLuhan). Intermedialità;
drammaturgia multimediale; rimediazione; convergenza digitale; obsolescenza
tecnologica; zombie media. Il teatro come hypermedium e metamedium. Il
passaggio dal teatro postdrammatico alla performance tecnologica. I diversi
gradienti della liveness teatrale: classical liveness, digital
liveness e vanish liveness sui media digitali e sulle piattaforme 3D e di
streaming. La schermologia del teatro. Le forme di mediatizzazione delle arti
performative online. La presenza mediatizzata e il performer virtuale. Il
teatro cyborg. L’utilizzo dalla realtà aumentata e virtuale nella digital
choreography. L’interplay tra scena-video e scena materiale. Le tecniche di
live cinema, real time film e chroma key negli spettacoli di Motus. Le regie
double coding.
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