Il corso vuole far conoscere il potenziale dall’Archeologia sperimentale come metodologia di ricerca archeologica nell’interpretazione dei dati materiali, ma anche nella didattica e nella divulgazione. Obiettivo principale è avviare gli studenti alla pratica della sperimentazione scientifica, cioè fornire la preparazione adeguata a progettare un esperimento e il relativo protocollo grazie ad un’attenta analisi dei dati e alla corretta formulazione di domande rivolte anche ad altre discipline umanistiche, naturalistiche ed archeometriche. Particolare attenzione verrà posta alla sperimentazione nello studio dell'evoluzione tecnologica; alla trasmissione dei know how e alla differenza tra apprendimento teorico e apprendimento pratico.
Sulla base dei descrittori di Dublino obiettivi del corso sono:
1) Conoscenza e comprensione. Far conoscere agli studenti il potenziale dell’archeologia sperimentale come metodologia di ricerca archeologia nell’interpretazione dei dati materiali, ma anche nella didattica e nella divulgazione.
2) Capacità di applicare conoscenza e comprensione. Avviare gli studenti alla pratica della sperimentazione scientifica, cioè fornire la preparazione adeguata a progettare un esperimento e il relativo protocollo grazie ad un’attenta analisi dei dati e alla corretta formulazione di domande rivolte anche ad altre discipline umanistiche, naturalistiche ed archeometriche
3) Autonomia di giudizio. Aiutare gli studenti a sviluppare un approccio critico ai testi con raffronti sistematici tra interpretazioni teoriche e verifica pratica
4) Abilità comunicative. Fornire agli studenti un lessico specializzato per renderli in grado di comunicare in maniera adeguata alla comunità scientifica.
5) Capacità di apprendimento. Sviluppare la autonomia nella capacità di individuare i testi scientifici più rappresentativi e comprenderli adeguatamente.
1) Coles J., 1981, Archeologia sperimentale, Milano.
2) Gaj G., 2005, Archeologia sperimentale, in Technologhia, 1, Torino, pp. 7-12
3) Guidi A., Bellintani P., Chelidonio G., Longo L., 2003, Archeologia sperimentale nell’archeologia italiana, in Atti del conv. Archeologie sperimentali Metodologie ed esperienze fra verifica, riproduzione, comunicazione e simulazione, Comano Terme -Fiavè 2001, pp.77-95.
4) Longo L., 2003, Archeologia sperimentale, esperimenti in archeologia, divulgazione. Osservazioni su significato e ruolo dell’Archeologia sperimentale, in Rivista Scienze Preistoriche, LIII, pp.549-568.
5) Zifferero A., 2003, Archeologia sperimentale e parchi archeologici, in Atti del conv. Archeologie sperimentali. Metodologie ed esperienze fra verifica, riproduzione, comunicazione e simulazione, Comano Terme – Fiavè 2001, pp. 49-76.
6) Mannoni T, Giannichedda E. 1996, Archeologia della produzione, cap. I, II, III, IV, Einaudi, Torino
7) Vidale M., 2004, Che cos'è l'etnoarcheologia, Carocci, Roma
8) Todaro S, 2020 Prima del tornio. Un approccio sperimentale allo studio delle tecniche di foggiatura nel mediterraneo preistorico, Roma 2020, Edizioniquasar.
Si ricorda che, ai sensi dell’art. 171 della legge 22 aprile 1941, n. 633 e successive disposizioni, fotocopiare libri in commercio, in misura superiore al 15% del volume o del fascicolo di rivista, è reato penale.
Per ulteriori informazioni sui vincoli e sulle sanzioni all’uso illecito di fotocopie, è possibile consultare le Linee guida sulla gestione dei diritti d’autore nelle università (a cura della Associazione Italiana per i Diritti di Riproduzione delle opere dell’ingegno - AIDRO).
I testi di riferimento possono essere consultati in Biblioteca.