Scavi archeologici

Il Dipartimento, grazie ad apposite convenzioni, espleta attività di scavo in numerosi siti, sia in territorio nazionale, grazie a un accordo con la Regione Siciliana, sia all’estero. Sulla base di concessioni richieste alla Scuola Archeologica Italiana di Atene e agli altri stati, il Dipartimento è attivo in particolare nel bacino del Mediterraneo: in Grecia, Turchia, Albania, Egitto. L’attività di scavo è generalmente intesa come attività di ricerca e strumento didattico ma, in vari casi, comporta anche la valorizzazione dei siti e l’apertura degli stessi alla fruizione da parte del pubblico. Risultano in tal senso interessanti le attività di valorizzazione e facilitazione della fruizione attuate nei siti cretesi di Gortina e soprattutto di Festòs, attraverso il progetto “Digital Phaistos”, che ambisce alla divulgazione e disseminazione dei risultati dello scavo e delle conoscenze della ricerca tramite le nuove tecnologie digitali.

Un’esperienza particolarmente positiva è costituita dal progetto di archeologia partecipata relativo agli scavi realizzati nel giardino di via Biblioteca a Catania. La convenzione con il Comune di Catania, la Sovraintendenza e gli enti locali è stata completata e ha consentito agli studenti di svolgere il tirocinio anche in un periodo in cui, per via delle misure di contenimento anti covid, non era possibile alcuno spostamento. Tali scavi si trovano in un sito particolarmente sensibile, fruito da una comunità urbana variegata, alla quale il Montevergine Archaeological Project (MAP) è stato presentato in un evento aperto al pubblico svoltosi proprio nei giardini di via Biblioteca (7 luglio 2021), e sulla cui valorizzazione sono in corso riflessioni e dibattiti che stanno coinvolgendo tutte le parti in causa.

Mappa degli scavi

Scavi archeologici del DISUM 

A partire dal 2009-2010, anno di istituzione del corso di laurea in valorizzazione dei beni culturali, tutti gli scavi condotti da docenti dell’Università di Catania (DISUM) hanno associato alle attività di ricerca scientifica e didattica, specifiche attività di valorizzazione e restituzione dei beni alla collettività (terza missione). Queste ultime sono state espletate con metodologie adeguate al tipo di siti oggetto di indagine, che possono essere ricondotti a 4 categorie:

  • siti recintati visitabili, forniti di biglietteria e di facilities (bagni per esempio) (A);
  • siti recintati ma non visitabili, per motivi di sicurezza o simili  (B);
  • siti non recintati ma visitabili, non forniti di strutture o facilities varie (C);
  • siti non visibili perché ricoperti alla fine di ogni campagna di scavo per ragioni di sicurezza e di conservazione delle strutture in conformità con la regolamentazione vigente in materia di Beni culturali (D). La fruizione e la restituzione al pubblico di questi siti è avvenuta attraverso pubblicazioni e specifiche campagne di sensibilizzazione svolte nelle scuole e pro loco locali durante le attività di scavo (vedi ad esempio Belpasso).

  1. Agrigento (Ag); gruppo A
  2. Caltabellotta (Ct); gruppo C
  3. Dessueri (Cl);
  4. Monte S. Mauro (Ct); gruppo C
  5. Calicantone (Rg); gruppo C
  6. Calaforno (Rg); gruppo C
  7. Pantalica (Sr); gruppo A
  8. Catacombe di S. Lucia (Sr); gruppo A
  9. Lentini (Sr); gruppo C
  10. Palazzo Ingrassia (Ct); gruppo C
  11. Castellito (Ct);
  12. Valcorrente (Ct); gruppo D (pubblicato e promosso con varie mostre e conferenze)
  13. Mendolito di Adrano (Ct);
  14. Capomulini (Ct); gruppo B
  15. Contrada Reitana (Ct);
  16. Contrada Pianotta (Ct);
  17. Pompei (Na); gruppo A
  18. Rabat (Malta); gruppo A
  19. Leptis Magna (Libia); gruppo A
  20. Byllis (Albania); gruppo C
  21. Festòs – Agia Triada (Creta); gruppo C
  22. Nea Paphos (Cipro); gruppo C
  23. Kyme Eolica (Turchia); gruppo C
  24. Sagalassos (Turchia) gruppo A
  25. Hirbemerdon Tepe (Turchia); gruppo D (scavo archeologia subacquea); materiali esposti al museo di Diyarbakir
  26. Ganja Region Kurgan Archaeological Project (Azerbaigian); Gruppo C.