SCENOGRAFIA E TECNOLOGIE PER LA PRODUZIONE TEATRALE

Anno accademico 2020/2021 - 2° anno
Docente: Vittorio FIORE
Crediti: 6
SSD: ICAR/12 - TECNOLOGIA DELL'ARCHITETTURA
Modalità di erogazione: Tradizionale
Organizzazione didattica: 150 ore d'impegno totale, 114 di studio individuale, 36 di lezione frontale
Semestre:
ENGLISH VERSION

Obiettivi formativi

Il corso mira: a fornire le conoscenze per una lettura (anche tecnologica) di una scenografia, che consenta di collocarla come prodotto nel panorama artistico; a sviluppare capacità critiche cogliendone il ruolo e la valenza drammaturgica nello spettacolo teatrale.


Modalità di svolgimento dell'insegnamento

  • lezioni frontali,
  • lezioni di esperti,
  • spettacoli a teatro e discussioni critiche,
  • prove in itinere

Qualora l'insegnamento venisse impartito in modalità mista o a distanza potranno essere introdotte le necessarie variazioni rispetto a quanto dichiarato in precedenza, al fine di rispettare il programma previsto e riportato nel syllabus.


Prerequisiti richiesti

Avere acquisito nozioni di storia del teatro, dello spettacolo e della musica. Conoscenza delle diverse tipologie di spettacolo.


Frequenza lezioni

Facoltativa.


Contenuti del corso

In coerenza con gli obiettivi la disciplina indaga gli indirizzi contemporanei sui temi dello spazio scenico, articolandosi secondo due aspetti:

  • il primo riguarda i radicali cambiamenti dello spettacolo teatrale e soprattutto dello spazio scenico nel Novecento; tale tematica è affrontata attraverso un excursus storico delle profonde modificazioni che coinvolgono la scrittura teatrale, lo spazio scenico, i luoghi deputati ad ospitare lo spettacolo, attraverso casi studio emblematici;
  • il secondo aspetto è quello delle tecnologie per la produzione teatrale, impostato relativamente all'interpretazione del termine tecnologia: tecnologia è principalmente studio e gestione del processo che porta alla nascita di un prodotto, nel caso specifico di tipo artistico e performativo; in seconda battuta si tratteranno i processi di modificazione di elementi materiali ed immateriali destinati a scenografie, che implicano trasferimento tecnologico sia da campi artistici che da altri campi produttivi.

Per il primo aspetto si affronteranno i cambiamenti nell'uso del testo, del corpo e dello spazio a partire da alcuni pionieri -autori, scenografi e architetti- affrontati attraverso il periodo storico che culmina nella elaborazione del “Manifesto di Ivrea sul Nuovo Teatro” (1967), fino ai nostri giorni. Un particolare sguardo sarà dedicato a produzioni nate da 'scritture sceniche' prive di un testo di riferimento a monte del progetto, ove la scenografia ha un ruolo drammaturgico attivo nella struttura dello spettacolo, da elemento di rappresentazione di luoghi a “spazio-racconto”.

Per il secondo percorso si affronteranno gli aspetti peculiari delle produzioni teatrali: aspetti artistici, tecnici, normativi e organizzativi, cercando di osservare le strategie di sostenibilità per enti teatrali, con attenzione alle valenze della rigenerazione di contesti sociali e territoriali. Verranno inoltre visionati bozzetti e progetti esecutivi di scenografie (materiale fornito dal docente).

L'allievo potrà approfondire alcuni aspetti trattati attraverso applicazioni svolte con l'ausilio di tecnici esperti di vari settori, in partnership con enti teatrali, nell'ambito di seminari dedicati cui seguiranno verifiche con prove in itinere.


Testi di riferimento

A. Evoluzione del rapporto spazio teatro - spazio scenico (2 CFU)

Testi:

1. F. Cruciani, Lo spazio del teatro, Roma-Bari, Laterza, 1992, pp. 3 -176.

2. F. Perrelli, Storia della scenografia, Roma, Carocci, 2002, cap. 1 (pp. 11-28), cap. 6 e cap. 7 (pp, 125-191).

3. V. Fiore, F. Serrazanetti, Scenografia 3.0, dossier in «Hystrio», n. 4/2017, pp. 26-43 (interviste a Margherita Palli, Paolo Fantin, Katrin Brack).

B. Progettare la scena: evoluzioni tecno-drammaturgiche (3 CFU)

Testi:

4. V. Fiore, V. Martelliano, Le città del teatro greco, Siracusa, LetteraVentidue, 2018 pp. 79-143.

5. V. Fiore, Alla maniera Greca. Progettare la scena della tragedia fra innovazione e consenso, «Stratagemmi. Prospettive Teatrali», nn. 38-39, 2019, pp.159-172.

6. R. Alonge, F. Perrelli, Storia del Teatro e dello spettacolo, Torino, UTET 2015, pp. 388-395 (Orlando Furioso, Ronconi); 400-406 (Antigone, Living Theatre); 413-419 (Il principe costante, Grotowski).

7. V. Fiore, Scenografie portatili, Siracusa, LetteraVentidue, 2015, pp. 57-77).

8. V. Fiore, Tecnologie pneumatiche: per una leggerezza nel linguaggio teatrale, in V. Latina, M. Navarra: “Air Fundamental. Collision between Inflatable and Architecture”, Siracusa, LetteraVentidue, , 2018, pp.69-79.

Approfondimenti monografici: casi studio (1 a scelta):

a. Aulenti/Ronconi/Palli:

a1. «Lotus International», n. 17/1977 (estratti. Aulenti/Ronconi: il Laboratorio di Prato pp.4-29; Utopia a Venezia pp.78-83).

a2. M.G. Gregori, Ronconi al Piccolo, pp. 32-34; 38-43; 56-58; 124-126; 136-138. (Palli/Ronconi)

 

b. Damiani/ Strehler:

b1. M. Bucciantini, Un Galileo a Milano, Einaudi, Torino, 2017, pp. 98-105 (Vita di Galileo, Damiani/ Strehler).

b2. L. Damiani, Il teatro dell’impossibile; M. G. Gregori, Astrazioni geometriche. Omaggio a Luciano Damiani, in D. Abbado, A. Calbi, S. Milesi (a cura di) “Architettura e teatro. Spazio, progetto e arti sceniche” Il Saggiatore, Milano, 2007, pp. 33-43; 181-192.

 

c. Innovazioni e sperimentazioni tecnologiche:

c1. E. de Angeli (a cura di), Josef Svoboda. I segreti dello spazio teatrale, ubulibri, Milano 1990, pp.169-186.

c2. V. Fiore, Luce artificiale e paesaggio urbano. Raccontare il territorio con nuove tecnologie, LetteraVentidue, Siracusa, 2012. pp, 13-20 e 93-107.

 

C. Processo produttivo (1 CFU)

9. F. Bono, Dossier Ivrea 1967: il programma e la cronaca, in «ATeatro. Webzine di cultura teatrale», 27/04/2007, on line: http://www.ateatro.it/webzine/2007/04/27/dossier-ivrea-1967-il-programma-e-la-cronaca

10. F. Sciarelli, La gestione dell'impresa teatrale. La produzione artistica e l'economia aziendale, Giannini, Napoli, 2005. pp. 2-25

11. F. D'Ippolito, Teoria e tecnica per l'organizzazione teatrale, Editoria &Spettacolo, Roma 2006. pp. 9-33; 67-89.

 

N.B. La selezione dei testi brevi estratti da libri e degli articoli sarà fornita in dispensa dal docente.

 

Si ricorda che, ai sensi dell’art. 171 della legge 22 aprile 1941, n. 633 e successive disposizioni, fotocopiare libri in commercio, in misura superiore al 15% del volume o del fascicolo di rivista, è reato penale.

Per ulteriori informazioni sui vincoli e sulle sanzioni all’uso illecito di fotocopie, è possibile consultare le Linee guida sulla gestione dei diritti d’autore nelle università (a cura della Associazione Italiana per i Diritti di Riproduzione delle opere dell’ingegno - AIDRO).

I testi di riferimento possono essere consultati in Biblioteca.



Programmazione del corso

 ArgomentiRiferimenti testi
1A1. Evoluzione del rapporto spazio teatro - spazio scenico introduzioneF. Cruciani, Lo spazio del teatro, Roma-Bari, Laterza, 1992, pp. 3 -176 
2A2. Evoluzione del rapporto spazio teatro - spazio scenico, il teatro antico F. Perrelli, Storia della scenografia, Roma, Carocci, 2002, cap. 1 (pp. 11-28), cap. 6 e cap. 7 (pp, 125-191);V. Fiore, V. Martelliano, Le città del teatro greco, Siracusa, LetteraVentidue, 2018 pp. 79-143. 
3A3. Evoluzione del rapporto spazio teatro - spazio scenico, dal teatro rinascimentale al teatro settecentesco (Palladio)F. Cruciani, Lo spazio del teatro, Roma-Bari, Laterza, 1992, pp. 3 -176. 
4A4. Evoluzione del rapporto spazio teatro - spazio scenico, luoghi per lo spettacolo excursus storico tra settecento e ottocento F. Cruciani, Lo spazio del teatro, Roma-Bari, Laterza, 1992, pp. 3 -176; F. Perrelli, Storia della scenografia, Roma, Carocci, 2002, cap. 6 e cap. 7 (pp, 125-191). 
5A.6Approfondimenti monografici: casi studio -M. Palli, P. Fantin, K. Brack. Il rapporto Ronconi/Aulenti/PalliV. Fiore, F. Serrazanetti, Scenografia 3.0, dossier in «Hystrio», n. 4/2017, pp. 26-43 (interviste a Margherita Palli, Paolo Fantin, Katrin Brack); «Lotus International», n. 17/1977; M.G. Gregori, Ronconi al Piccolo, pp. 32-34; 38-43; 56-58; 124-126; 136 
6A7. Approfondimenti monigrafici: casi studio - Luciano Damiani e il rapporto con Strehler.M. Bucciantini, Un Galileo a Milano, Einaudi, Torino, 2017, pp. 98-105 (Vita di Galileo, Damiani/ Strehler). b2. L. Damiani, Il teatro dell’impossibile; M. G. Gregori, Astrazioni geometriche. Omaggio a Luciano Damiani, in  
7B8. Progettare la scena: evoluzioni tecno-drammaturgiche V. Fiore, Alla maniera Greca. Progettare la scena della tragedia fra innovazione e consenso, «Stratagemmi. Prospettive Teatrali», nn. 38-39, 2019, pp.159-172. 
8B9 Progettare la scena: evoluzioni spazio-drammaturgicheR. Alonge, F. Perrelli, Storia del Teatro e dello spettacolo, Torino, UTET 2015, pp. 388-395 (Orlando Furioso, Ronconi); 400-406 (Antigone, Living Theatre); 413-419 (Il principe costante, Grotowski). 
9B10. Elementi simbolici e scrittura scenicaV. Fiore, Tecnologie pneumatiche: per una leggerezza nel linguaggio teatrale, in V. Latina, M. Navarra: “Air Fundamental. Collision between Inflatable and Architecture”, Siracusa, LetteraVentidue, , 2018, pp.69-79. Esercitazione 
10B11. Elementi simbolici e scrittura scenicaV. Fiore, Scenografie portatili, Siracusa, LetteraVentidue, 2015, pp. 57-77). 
11B12.Approfondimenti monografici: casi studio - J. SvobodaE. de Angeli (a cura di), Josef Svoboda. I segreti dello spazio teatrale, ubulibri, Milano 1990, pp.169-186. 
12B13 Tecnologie della luce per la scena: pionieriV. Fiore, Luce artificiale e paesaggio urbano. Raccontare il territorio con nuove tecnologie, LetteraVentidue, Siracusa, 2012. pp, 13-20 e 93-107. 
13B14 Tecnologie della luce per la scena: VideomappingV. Fiore, Luce artificiale e paesaggio urbano. Raccontare il territorio con nuove tecnologie, LetteraVentidue, Siracusa, 2012. pp, 13-20 e 93-107. 
14C15. Processo produttivo: Manifesto di Ivrea 1967F. Bono, Dossier Ivrea 1967: il programma e la cronaca, in «ATeatro. Webzine di cultura teatrale», 27/04/2007, on line: http://www.ateatro.it/webzine/2007/04/27/dossier-ivrea-1967-il-programma-e-la-cronaca 
15C16. Processo Produttivo, introduzioneF. Sciarelli, La gestione dell'impresa teatrale. La produzione artistica e l'economia aziendale, Giannini, Napoli, 2005. pp. 2-25 
16C17. Processo ProduttivoF. D'Ippolito, Teoria e tecnica per l'organizzazione teatrale, Editoria &Spettacolo, Roma 2006. pp. 9-33; 67-89. 
1718 Conclusione e discussione sulle esercitazioni 

Verifica dell'apprendimento

Modalità di verifica dell'apprendimento

Prova orale e Prova pratica

Una prima prova in itinere (pratica da realizzare a casa: relazione critica) si svolgerà a metà corso e verterà sul modulo B e su uno spettacolo a cui l’allievo avrà assistito (analisi critica); una seconda prova in itinere (orale) si svolgerà in corrispondenza della conclusione del corso (esame) e verterà sui moduli A e C.

La presenza è raccomandata, anche se non obbligatoria.

Si devono intendere vivamente consigliati gli incontri con gli esperti.

Per la valutazione dell’esame si terrà conto della padronanza dei contenuti e delle competenze acquisite, dell’accuratezza linguistica e proprietà lessicale, nonché della capacità argomentativa dimostrata dal candidato.

Conoscenze e competenze necessarie per il raggiungimento della sufficienza all’esame di Scenografia e tecnologie della produzione teatrale

  1. Conoscenze delle tematiche fondamentali della Storia della Scenografia, con particolare riferimento al periodo dal XX secolo ai nostri giorni.
  2. Adeguata conoscenza dei principi dei teorici maggiori e delle opere degli scenografi trattati in programma.
  3. Capacità di lettura di un progetto scenico nei suoi caratteri semantici e semiologici, con analisi dei riferimenti artistici e individuazione delle valenze drammaturgiche.
  4. Capacità di riconoscimento delle tecnologie adottate, del grado di praticabilità fornita e di adattabilità alle tipologie di palcoscenico e di teatro (smontabilità, trasportabilità, compatibilità dimensionale, stoccaggio).

La verifica dell’apprendimento potrà essere effettuata anche per via telematica, qualora le condizioni lo dovessero richiedere.