In linea coi
Descrittori di Dublino, alla fine del corso gli studenti e le studentesse dovranno
acquisire:
1) Conoscenza e
comprensione Il corso, attraverso lezioni frontali in aula ed esercitazioni
pratiche, dà le cognizioni e le metodologie per il riconoscimento dei materiali
edili e della loro acquisizione o fabbricazione, con approfondimenti
sull'interpretazione dei processi costruttivi e dei sistemi ingegneristici
dell'antichità, sull'evoluzione e le caratteristiche architettoniche di
specifiche classi di monumenti, nonché per la documentazione dei monumenti
stessi e dello scavo archeologico, anche in ambiente sommerso.
2) Capacità di
applicare conoscenza e comprensione. L’applicazione delle competenze generali
suelencate si attua concretamente nel rilievo diretto dei monumenti. A questo
fine, i candidati, sotto la guida del docente, svolgono un’esercitazione di
rilievo archeologico diretto. La capacità di documentare è propedeutica e
inscindibile dalla competenza nell’analisi tecnica del monumento. Durante il
corso, allo studente sono impartite cognizioni metodologiche avanzate sul
processo comparativo tra i resti archeologici monumentali e le testimonianze
delle fonti, specialmente il trattato di Vitruvio.
3) Autonomia di
giudizio. Questa formazione conferisce allo studente gli strumenti per
l’osservazione autonoma del monumento. La conoscenza di un accurato metodo di
approccio evita i condizionamenti della letteratura prodotta, che lo studente,
reso indipendente, apprende come valutare in maniera critica.
4) Abilità
comunicative. L’esame comparato di letteratura specialistica ed evidenze
archeologiche sostanzia anche un corpus di exempla di comunicazione;
l’enunciazione da parte del docente dei relativi criteri procedurali e deontologici
pone anche le basi per la capacità di confezionare scritti professionali, sia
scientifici che di altra finalità, e delle relative specifiche competenze
espositive necessarie: linguaggio appropriato, chiarezza dei contenuti,
modalità della comunicazione nelle sue diverse forme.
5) Capacità di
apprendimento. La concezione del programma prevede manualistica e letteratura
specialistica, miscelati in un equilibrio bilanciato che sviluppa negli
studenti sia le necessarie competenze generali, sia d’altra parte la confidenza
con i criteri dello scritto archeologico di soggetto monumentale.
L’apprendimento ne viene stimolato con l’esercizio della contestualizzazione dei
casi studio nel panorama metodologico della disciplina.
- A.
Carandini, Storie dalla terra: manuale dello scavo
archeologico, Bari 1981, pp. 31-102.
- F. Coarelli, L'inizio dell'opus
testaceum a Roma e nell'Italia romana, in P.
Boucheron, H. Broise, Y. Thébert (Eds.), (acte du coll.) La
brique antique et médiévale. Production et commercialisation d'un matériau, (Saint-Cloud
1995) Rome 2000, pp. 87-95.
- F. Coarelli, Opus mixtum, in (a cura di) F. M.
Cifarelli, (atti del conv.) Tecniche costruttive del
tardo ellenismo nel Lazio e in Campania, (Segni 2011) Roma 2013, pp.
43-54.
- E. Felici, in F. P. Arata, E. Felici, Porticus Aemilia, navalia o horrea ? Ancora sui frammenti 23 e 24 b-d della Forma Urbis, in Archeologia Classica
62, n.s. 1, 2011: pp. 137-148 (12).
- E. Felici, Il porto di Claudio e
Vitruvio, in Atlante Tematico di
Topografia Antica 23, 2013, pp. 111-137.
- E. Felici, Dalla latomia al cantiere.
Il trasporto nautico della pietra, in (a cura di) G. Buscemi Felici,
E. Felici, L. Lanteri, Produzioni antiche sulla costa sud orientale della Sicilia. Saggi di
topografia antica litoranea, Bari 2020 (ISBN 978-88-7228-927-3), pp.
147-174.
- E. Felici,
Antium. Archeologia subacquea e Vitruvio nel porto di
Nerone, Bari 2021, pp. 93-103, 130-189.
- C.F. Giuliani, L’edilizia nell’antichità,
Roma 2006, pp. 311.
- C.F.
Giuliani, L'opus caementicium nell'edilizia
romana, in (a cura di) C.F. Giuliani, A. Samuelli Ferretti, (atti del sem.) Opus caementicium. Il materiale e la tecnica costruttiva, Roma (1997) 1998, pp. 49-61.
- C.F.
Giuliani, Archeologia oggi. La fantasia al potere,
in Quaderni di archeologia e di cultura classica
2, Tivoli 2012, pp. 5- 48.
- P. Gros, L’architettura
romana. I monumenti pubblici, trad. it. Milano 2001, pp. 434-467.
- G. Gullini, L'architettura
e l'urbanistica, in Princeps urbium. Cultura e
vita sociale dell'Italia romana, Milano 19932, pp. 419-714.
- M. Medri, Manuale di rilievo
archeologico, Roma-Bari 2003, pp. 26-79, 168-211.
- Vitruvio, De architectura,
ed. a cura di P. Gros, Torino 1997
(passi scelti).
Si ricorda che, ai
sensi dell’art. 171 della legge 22 aprile 1941, n. 633 e successive
disposizioni, fotocopiare libri in commercio, in misura superiore al 15% del
volume o del fascicolo di rivista, è reato penale.
Per ulteriori
informazioni sui vincoli e sulle sanzioni all’uso illecito di fotocopie, è
possibile consultare le Linee guida sulla gestione dei diritti d’autore nelle
università (a cura della Associazione Italiana per i Diritti di Riproduzione
delle opere dell’ingegno - AIDRO).
I testi di riferimento
possono essere consultati in Biblioteca.
A
mero scopo esemplificativo e non esaustivo, si trascrivono alcune potenziali
domande d’esame.
descrivere
natura e finalità della disciplina;
elencare
le tipologie di fonti;
delineare
le metodologie fondamentali di rilievo archeologico diretto;
delineare
le metodologie fondamentali di rilevamento topografico;
descrivere
gli strumenti fondamentali per il rilevamento topografico;
descrivere
principi e finalità dell’aerofotogrammetria;
discutere
i principali materiali di costruzione e le loro modalità di acquisizione nell’antichità;
discutere
di specifiche tecniche di costruzione e del loro procedimento attuativo,
inquadrandone la cronologia e l’areale di impiego;
commentare
le fonti relative alla costruzione antica, specialmente i passi assegnati del
trattato di Vitruvio;
riconoscere
i sistemi edilizi fondamentali nelle loro articolazioni ;
possedere
una visione di insieme delle principali classi costruzione antica.