Il corso intende offrire agli studenti gli strumenti metodologici e teorici necessari per conseguire un’autonoma interpretazione dei dati archeologici attraverso un approccio multidisciplinare, utilizzando come caso studio l’archeologia del Mediterraneo. Particolare attenzione verrà prestata alla Sicilia, dalla colonizzazione alle prime frequentazioni dell’isola da parte delle marinerie egee, e al trasferimento di know-how (tecnologie e sapere pratici), dal mediterraneo orientale a quello occidentale, utilizzando come caso studio la tecnologia ceramica. Il corso sarà tenuto per il 75% in lingua inglese.
Sulla base dei descrittori di Dublino obiettivi del corso sono:
1) Conoscenza e comprensione. Fornire agli studenti, la conoscenza dello sviluppo culturale del mediterraneo dalle origini all’inizio del II a.C., attraverso la scelta di casi studi significativi per i diversi periodi.
2) Capacità di applicare conoscenza e comprensione. rendere lo studente in grado di affrontare in maniera consapevole una ricerca nell’ambito della preistoria egea, attraverso l’acquisizione di strumenti e metodologie adeguate, sia in ambito archeologico, sia epigrafico, sia bibliografico. Questo scopo verrà ottenuto attraverso l’esame approfondito di alcuni aspetti specifici con metodologie di tipo seminariale.
3) Autonomia di giudizio. Sviluppare negli studenti un approccio critico ai testi con raffronti sistematici tra descrizione di monumenti e analisi degli stessi in situ.
4) Abilità comunicative. Fornire agli studenti un lessico specializzato per renderli in grado di comunicare in maniera adeguata alla comunità scientifica.
5) Capacità di apprendimento. Sviluppare la autonomia nella capacitàdi individuare i testi scientifici più rappresentativi e comprenderli adeguatamente.
Modulo A Formazione e sviluppo delle civiltà preistoriche (3 CFU)
C. Broodbank, Il Mediterraneo. Dalla preistoria alla nascita del mondo classico, Einaudi 2018, capitoli I-VII (pp. 8-344);
Modulo B: La navigazione precoce (3 CFU)
· E. Giannitrapani, La neolitizzazione del Mediterraneo centrale: una prospettiva sociale, Sicilia Archeologia 33 (98) (2000), 57-73.
· J. Guilaine, A personal view of the neolithisation of the Western Mediterranean. Quaternary International 470 (2018), 211-225.
· K. Harvati, Röding, C., Bosman, A.M., Karakostis, F.A., Grün, R., Stringer, C., Karkanas, P., Thompson, N.C., Koutoulidis, V., Moulopoulos, L.A. and Gorgoulis, V.G.,. Apidima Cave fossils provide earliest evidence of Homo sapiens in Eurasia. Nature, 571 (7766) (2019), 500-4.
· Ibáñez, J.J., J. González-Urquijo, L.C. Teira-Mayolini, T. Lazuén, The emergence of the Neolithic in the Near East: A protracted and multi-regional model. Quaternary International 470 (2018), 226-52. P. Jordan, Gibbs, K., Hommel, P., Piezonka, H., Silva, F. and Steele, J., Modelling the diffusion of pottery technologies across Afro-Eurasia: emerging insights and future research. Antiquity 90 (2016), 590-603.
· T. Leppard, Modelling the Impacts of Mediterranean Island Colonization by Archaic Hominins: The Likelihood of an Insular Lower Palaeolithic Journal of Mediterranean Archaeology 27 (2014), 231-53;
· T. Leppard, Process and Dynamics of Mediterranean Neolithization (7000-5500 BC), Journal of Archaeological Research 30 (2021), 231-83.
· T. Strasser, C. Runnels, K. Wegmann, E. Panagopoulou, F. Mccoy, C. Digregorio, P. Karkanas, and N. Thompson. "Dating Palaeolithic sites in southwestern Crete, Greece." Journal of Quaternary Science 26, no. 5 (2011), 553-560.
· P. Tomkins, Just an everyday story of pots? Thinking through the controversies, materialities and dependencies of initial pottery and organic containers in the East Mediterranean, in O. Nieuwenhuyse†, R. Bernbeck and K. Berghuis (eds.) Container Cultures (in press). Oxford: Oxbow. (il testo verrà fornito in bozze dal docente)
Modulo C: La preistoria della Sicilia (3 CFU)
R. Leighton, Sicily before history, Duckworth 1999 oppure S. Tusa, La Sicilia nella Preistoria.
Si ricorda che, ai sensi dell’art. 171 della legge 22 aprile 1941, n. 633 e successive disposizioni, fotocopiare libri in commercio, in misura superiore al 15% del volume o del fascicolo di rivista, è reato penale.
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