ECDOTICA E METRICA DEI TESTI LATINI

Anno accademico 2022/2023 - Docente: ORAZIO PORTUESE

Risultati di apprendimento attesi

  1. Acquisizione di un metodo critico che consenta l’analisi prosodico-metrica di testi poetici latini tratti dalla scena arcaica e dalla lirica delle origini.
  2. Acquisizione degli strumenti per analizzare da un punto di vista prosodico-metrico le corruttele intervenute nella trasmissione manoscritta dei testi latini.
  3. Acquisizione della capacità di impostare autonomamente l’esame prosodico-metrico di un testo poetico latino e di valutarne i possibili restauri paleografico-testuali.
  4. Acquisizione del lessico tecnico-specialistico della disciplina.
  5. Acquisizione di una più raffinata capacità di decodificazione letteraria di un testo poetico latino. 


Modalità di svolgimento dell'insegnamento

Lezioni frontali.

Qualora l'insegnamento venisse impartito in modalità mista o a distanza potranno essere introdotte le necessarie variazioni rispetto a quanto dichiarato in precedenza, al fine di rispettare il programma previsto e riportato nel syllabus.

Prerequisiti richiesti

Buona conoscenza della lingua latina e sufficiente padronanza dei rudimenti della prosodia latina. 

Contenuti del corso

Introduzione alla prosodia e alla metrica latina arcaica. Lettura di una scelta di brani tratti dal teatro latino arcaico e dalla lirica delle origini, esaminati sotto il profilo prosodico-metrico e storico-paleografico. 

Fondamenti della disciplina (2 CFU)

 

Principi teorici e metodologici della metrica latina arcaica.

 

È richiesto lo studio dei seguenti testi:

 

-       S. Boldrini, La prosodia e la metrica dei Romani, Torino 1992 (o Roma 2017), pp. 45-51; 117-122; 125-135; 138-140; 143-151; 159-160; 164-165;

-       C. Questa, La metrica di Plauto e di Terenzio, Urbino 2007, pp. 327-459; 483-486;

-       L. Ceccarelli, I versi giambo-trocaici latini scenici arcaici: gli schemi metrici e le loro realizzazioni, in C. Moussy (éd. par, avec la collab. de J. Dangel et alii), De lingua Latina novae quaestiones: actes du Xe colloque international de linguistique latine, Paris-Sèvres, 19-23 avril 1999, Louvain-Paris 2001, pp. 899-915.

 

Approfondimenti (4 CFU)

 

Dalla scena arcaica alla lirica delle origini: il difficile restauro testuale fra questioni paleografiche, problemi metrici e tradizione indiretta.

 

-       Plauto Asinaria 127-248. Si consiglia l’ed. a c. di R.M. Danese (Urbino 2004);

-       Plauto Captivi 195-360. Si consiglia l’ed. a c. di A. Torino (Urbino 2013);

-       Turpilio Epiclerus frg. 10, Leucadia frg. 2, Lindia frg. 3. Si consiglia l’ed. a c. di L. Rychlewska (Leipzig 19712);

-       Levio Erotopaegnia frg. 1-7, Phoenix frg. 8, Adonis frg. 9, Alcestis frg. 11, Centauri frg. 13, Helena frg. 14, Ino frg. 15, Protesilaudamia frg. 16-18 e 20-22. Si consiglia l’ed. a c. di J. Blänsdorf (Berlin-New York 20114).

 

 

Letture critiche

 

Si richiede la conoscenza dei seguenti studi:

 

-       L. Havet, Études sur Plaute. Asinaria I: La seconde et la troisième scènes et la composition générale, «Revue de philologie» 29, 1905, pp 94-103;

-       J.C.B. Lowe, L’Asinaria e il suo modello greco, in R. Raffaelli, A. Tontini (a c. di), Lecturae Plautinae Sarsinates II. Asinaria, Urbino 1999, pp. 13-24;

-       J.C.B. Lowe, Aspects of Plautus’ originality in the Asinaria, «Classical Quarterly» 42, 1992, pp. 152-175;

-       C. Questa, Per un’edizione di Plauto, in Giornate Filologiche ‘Francesco Della Corte’, II, Genova 2001, pp. 61-83;

-       R.M. Danese, Sulle dipodie cretiche plautine, «Rendiconti dell’Accademia dei Lincei» 4, 1993, pp. 637-646;

-       A. Tontini, Bipartizioni di versi plautini nel codice Pal. lat. 1615, «Studi Urbinati. Serie B, Scienze Umane e Sociali» 60, 1987, pp. 101-147;

-       L. Rychlewska, Turpiliana, «Eos» 51, 1961, pp. 85-88;

-       A. Traina, Comoedia. Antologia della Palliata, 20005 (rist. 2011 19601), pp. 155-161;

-       A.M. Tempesti, Osservazioni metrico-stilistiche su Levio, «Studi e Ricerche dell'Istituto di Civilità Classica, Cristiana, Medievale» 7, 1986, pp. 181-199;

-       A. Traglia, Polimetria e verba Laeviana, «Studi Classici e Orientali» 6, 1957, pp. 82-108.

 

 

Si ricorda che, ai sensi dell’art. 171 della legge 22 aprile 1941, n. 633 e successive disposizioni, fotocopiare libri in commercio, in misura superiore al 15% del volume o del fascicolo di rivista, è reato penale.

Per ulteriori informazioni sui vincoli e sulle sanzioni all’uso illecito di fotocopie, è possibile consultare le Linee guida sulla gestione dei diritti d’autore nelle università (a cura della Associazione Italiana per i Diritti di Riproduzione delle opere dell’ingegno - AIDRO).

I testi di riferimento possono essere consultati in Biblioteca.

Verifica dell'apprendimento

Modalità di verifica dell'apprendimento

PROVA ORALE

Sono previste prove in itinere, su richiesta degli studenti e secondo modalità stabilite dal docente.

 

Per la valutazione dell’esame si terrà conto della padronanza dei contenuti e delle competenze acquisite, dell’accuratezza linguistica e proprietà lessicale, nonché della capacità argomentativa dimostrata dal/la candidato/a.

Esempi di domande e/o esercizi frequenti

Fondamenti della disciplina:

  1. Quali fenomeni prosodici denotano l’instabilità dei fonemi finali nella lingua poetica arcaica?
  2. In cosa consiste la norma di Bentley-Luchs?
  3. In quali casi trova applicazione la norma di Spengel-Meyer?

 

Approfondimenti:

 

1.     si legga una data pericope di testo, previa analisi della sua configurazione prosodico-metrica;

2.     si riconoscano determinati fenomeni prosodici nei versi selezionati (e.g. prodelisione, sincope, anaptissi, muta cum liquida, correptio iambica etc.);

  1. si analizzino le questioni paleografiche e testuali riguardanti specifici versi, muovendo dallo status della loro trasmissione e dalle indagini critiche ad essi dedicate, al fine di prospettare possibili interventi congetturali, eventualmente corroborati dalla struttura metrica dei versi stessi.
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