IndagE

INDAGINI SU EL GRECO
Descrizione progetto
Il piccolo Ritratto d’uomo (olio su tavola) del Museo civico Castello Ursino, a lungo dimenticato nei depositi, è stato riscoperto e attribuito dalla proponente al noto pittore Domínikos Theotokópoulos detto El Greco in occasione dell’organizzazione della mostra L'istinto della formica. Arte moderna delle collezioni benedettine dai depositi del castello (Catania, Museo Civico Castello Ursino, 25 marzo-10 ottobre 2017, Università di Catania, DISUM – Comune di Catania, a cura di B. Mancuso), per essere subito pubblicato come opera del pittore (B. Mancuso, L'istinto della formica: le ragioni di una mostra. SICULORUM GYMNASIUM, vol. LXX, 3, 2017, pp. 411-422; B. Mancuso, La fortuna della pittura nelle collezioni catanesi: un recupero, in Pitture in collezione. Venti opere del museo civico di castello Ursino, a cura di B. Mancuso, V. Pinto, Messina, Magika, 2018, pp. 9-36) sulla scorta di un suggerimento presente in un vecchio articolo di Enzo Maganuco (1933), ma con approfondimenti sulla realizzazione tecnica e confronti con altri ritratti realizzati dall’artista candiota (B. Mancuso, V. Pinto, Un “gioiello del museo catanese”: il Ritratto d’uomo di Castello Ursino, in El Greco in terre d’Umbria. Per una nuova geografia dei soggiorni di Dominikos Theothokòpoulos tra Creta e l’Italia, atti del convegno internazionale a cura di Lionello Puppi e Mariella Lobefaro, Bettona 28-30 settembre 2018, Ucopress – Editorial Universidad de Cordoba, 2019, pp. 461-489; riedito come B. Mancuso, V. Pinto, Un “gioiello del museo catanese”…, in El Greco in terre d’Umbria…, I Convegno internazionale, Museo della città di Bettona (PG), 28-30 settembre 2018, a cura di M. Lobefaro, Editore Feltyde, Biella, 2021, pp. 215-226).
L’opera, oggetto nel 2018 di prime indagini diagnostiche, condotte in collaborazione con l’IBAM-CNR di Catania che ha fornito interessanti dati attraverso diverse tecniche di imaging (tra cui Macro X-ray Fluorescence, analisi diffuse dei pigmenti pittorici, riprese radiografiche, all’ultravioletto e in falso colore), è stata oggetto prima di un restauro (2019) finanziato, grazie al richiamo dell’attribuzione, attraverso il progetto “Opera tua” di Coop Alleanza 3.0 e condotto dalla ditta Pantone Restauri di Roma, poi di ulteriori analisi interdisciplinari per definirne lo stato conservativo e il contesto ambientale di esposizione attraverso innovative forme di monitoraggio microclimatico nell’ambito del progetto PNRR Samothrace (SiciliAn MicronanOTecH Research And Innovation Center) Ecosistema dell’innovazione – Spoke 1, WP6 Cultural Heritage (C. Trigona, M. Mujtaba, S. Rapisarda, B. Mancuso, V. Pinto, A. M. Gueli (2023). Structural Holding Monitoring and Microclimate Measurements in Museum Showcases. In: 20th International Multi-Conference on Systems, Signals and Devices. p. 734-738, NEW YORK:IEEE, Mahdia, Tunisia, 20-23 febbraio 2023; Gueli, A.M., Imposa, S.; Mancuso, B.; Pinto, V.; Pirrotta, C.; Politi, G.; Salerno, G.A.; Trigona, C. (2024). Castello Ursino Museum's Structural Monitoring Enhanced by Self-Energized Solutions. In 21st International Multi-Conference on Systems, Signals & Devices (SSD) - 22-25.4.2024).
La rilevanza dell’ipotesi attributiva e la presenza al di sotto degli strati superficiali della pellicola pittorica di alcune iscrizioni in cui sembrano riconoscibili caratteri greci (e forse la firma dell’artista) richiedono indagini più approfondite che saranno condotte, sempre secondo una metodologia interdisciplinare, in collaborazione con il Dipartimento di Chimica dell’Ateneo (prof.ssa Anna Gueli) e con strumentazioni basate su tecnologie innovative (che saranno sperimentate anche con la collaborazione delle dottorande R. Galvagno e A. Incardona, indicate in “Altri partecipanti”). Le verifiche strumentali si accosteranno a una ricerca storico-archivistica volta a verificare l’eventuale coincidenza della piccola tavola con quella elencata nel 1682 nell’inventario del Cardinale Aldobrandini a Roma, dove, nell’appartamento nobile del palazzo in via del Corso, compariva «Un quadro in tavola piccolo alto p[almi] uno et un quarto con ritratto con cornice dorata di mano del Greco con alcune lettere greche sopra la testa di d[ett]o», che sembrano intravedersi sul dipinto catanese. L’ambizione è quella di confermare con la certezza offerta dalla strumentazione tecnologica la proposta di attribuzione a El Greco che avrebbe ricadute rilevanti non solo sul piano della ricerca scientifica di ambito storico-artistico, ma anche dell’azione socio-culturale del museo civico a livello internazionale oltre che locale.
La presenza di un originale di El Greco comporterebbe una risonanza notevole della scoperta, con forte impatto sia socio-culturale (crescita di notorietà del territorio e del museo) che scientifico (si prevede la pubblicazione di un articolo in rivista internazionale di fascia A in caso di riscontri positivi). A prescindere dai risultati delle indagini – e quindi dalla prova di una autografia di El Greco – un’ampia diffusione e una chiara comunicazione dei risultati della ricerca al grande pubblico saranno attuate con l’organizzazione, a chiusura del progetto, di una mostra in cui pannelli didattico-esplicativi sulla ricerca storico-artistica svolta e sulle indagini diagnostiche e di imaging condotte sul dipinto saranno accostati al piccolo ritratto nella sede del museo civico Castello Ursino. La mostra – soprattutto nel caso di un esito positivo nella ricerca della firma – potrà essere itinerante e facilmente “esportata” in luoghi espositivi di rilievo che volessero accoglierla. Il progetto, nel suo insieme, mira non solo a raggiungere gli obiettivi sopra esposti ma a dimostrare le strette connessioni tra la ricerca storico-artistica (condotta attraverso ricerche bibliografiche, archivistiche e di analisi tecnica, stilistica e di confronto con altri ritratti realizzati dal pittore) e le indagini strumentali diagnostiche, da leggere con metodo comparativo e interdisciplinare.