Per frequentanti: istruzioni per la prima prova in itinere
La prima prova in itinere consisterà in un saggio breve, da consegnare in formato cartaceo, composto mediante un programma di videoscrittura e stampato dal computer. Il saggio dovrà avere una lunghezza compresa tra 8.000 e 12.000 caratteri, sarà scritto con un qualunque carattere standard e leggibile (ad esempio Times New Roman o Cambria) e dimensioni del carattere intorno al 12, con interlinea 1,5 o 2.
Il saggio dovrà portare in intestazione nome e cognome dello studente, e numero di matricola, e a capo la dicitura “Prova in itinere di Teoria del linguaggio”. A questo dovrà seguire un titolo che esprima sinteticamente ed efficacemente il contenuto.
Sottolineo che nella valutazione del saggio terrò conto di ogni aspetto, di contenuto e di forma.
E’ fondamentale, nella stesura, considerare la rilettura parte integrante del processo di scrittura. Questo vuol dire che il testo va riletto ripetutamente, focalizzando di volta in volta l’ortografia, la sintassi e grammatica, le scelte lessicali, la coerenza concettuale delle frasi, la composizione generale del testo. La rilettura ripetuta è essenziale per la revisione accurata del testo, che è anch’essa parte del processo. Nessun testo nasce perfetto. E, prescindendo dal fatto che questo testo sarà valutato, è un principio di educazione nella comunicazione esprimersi in modo appropriato e corretto.
Usate capoversi per dividere il discorso in unità concettuali distinte e internamente coerenti.
Quanto al contenuto, il saggio deve consistere in un’analisi di una parte del libro “La manutenzione delle parole”, a vostra scelta. La prova in itinere è riservata ai frequentanti, dunque mi aspetto che nella stesura del saggio vi sforziate di applicare quello che avete imparato nella prima parte del corso a proposito di cosa significa pensare a partire dal testo, ossia analizzare un testo: ricostruirne la struttura concettuale e persino andare al di là del testo interpretandolo.
L’originalità non è certo un disvalore, al contrario può costituire un elemento di merito. Ma il primo criterio di valutazione relativamente al contenuto sarà l’aderenza dell’analisi al libro di partenza. Ossia, il testo non è un pretesto per parlare di qualsiasi cosa. In secondo luogo, è fondamentale la coerenza concettuale della vostra esposizione. Si dovranno individuare dentro il testo temi e percorsi concettuali, utilizzando varie nozioni presenti e mostrandone le connessioni, eventualmente collegando queste nozioni con appropriate esperienze e conoscenze esterne al testo.
Enunciate con chiarezza fin dal principio di cosa intendete parlare, e poi organizzate il vostro testo in modo ordinato. A questo scopo, è probabilmente indispensabile fare (a vostro esclusivo uso) una scaletta scritta prima di cominciare.
Non c’è bisogno di dire che farò controlli anti-plagio. Se dovessi scoprire casi di plagio, la prova in itinere sarà ovviamente annullata, e non sarà possibile sostenere l’esame almeno per l’intera sessione successiva.
Sulla scadenza e sulle modalità di consegna del saggio, seguirà comunicazione a breve. Preannuncio però che dedicherò alla preparazione di questa prova in itinere ancora alcune lezioni, almeno fino a giovedì 10 novembre. Questo significa che già nella settimana successiva si dovrà prevedere di lavorare in vista della consegna finale. E’ dunque indispensabile nei prossimi giorni dedicare tempi congrui alla lettura e analisi del libro “La manomissione delle parole”, nonché ad ogni lavoro preparatorio (costruzione di schemi concettuali, appunti su singoli temi, magari anche qualche esercitazione di scrittura) che possa essere d’aiuto per completare il lavoro nei tempi richiesti.
Il saggio contribuirà al voto finale per circa il 25%.
Data di pubblicazione: 01/11/2016
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