Graziella Calandra si è laureata presso l'Università di Catania in Scienze dei Beni Culturali (corso di laurea triennale) con relatore Prof. V. La Rosa, tesi in Preistoria sulle capanne castellucciane della Sicilia centro orientale e in Archeologia (corso di laurea magistrale) con relatrice Prof.ssa S. Todaro, tesi in Preistoria sulla produzione tecnologica della ceramica del Bronzo antico del sito di Torricella. Durante il suo percorso accademico, influenzato anche dagli anni di studio presso l'Università di Siena, si è interessata e occupata di archeologia sperimentale e archeologia della produzione di classi ceramiche della prima Età del Bronzo, di didattica laboratoriale e divulgazione.

Ha partecipato per due anni alla missione archeologia di Thronos Kephala (antica Sybrita, Rethymno, Creta Grecia), con attività di documentazione dei materiali ceramici presso il Museo Archeologico di Rethymno e ricognizione archeologica dell’antica Sybrita, diretta dalla dott.ssa Anna Lucia D’Agata (ISMA-CNR, Roma). Ha partecipato a diverse campagne di scavo archeologico  in Sicilia [Santa Venera al Pozzo  (CT), Rocchicella (CT), Torricella (CT)] e in Toscana [Bibbiani (FI),  Spaccasasso(GR)]. Ha allestito e fatto da guida al progetto “vietato non toccare” (percorso espositivo multisensoriale), creato dall’ufficio per la disabilità e Università degli studi di Siena. Ha collaborato come operatrice nella realizzazione di un archeodromo con tre capanne paleolitiche nell’area archeologica di grotta del Romito ( Papasidero, Cosenza) con l’Università di Siena in collaborazione con Museo e Istituto Fiorentino di preistoria “Paolo Graziosi”.

TITOLO: UN APPROCCIO MULTIDISCIPLINARE : TECNOLOGIA E FUNZIONE NELLA PRODUZIONE CERAMICA DELLA COPPA SU PIEDE CASTELLUCCIANA DELLA

SICILIA ORIENTALE E CENTRO MERIDIONALE.

Col presente lavoro si intende dimostrare l’importanza e l’efficacia del metodo multidisciplinare da affiancare alla tradizionale ricerca archeologia ed in particolare, quello dell’archeologia
sperimentale. Si propone un primo tentativo di ricostruire l’intera chaîne opératoire per meglio comprendere il processo tecnologico (come l’abilità degli artigiani o strategie di sfruttamento delle materie prime) e le relative dinamiche sociali che stanno alla base della produzione ceramica della cultura castellucciana del Bronzo antico. Lo scopo è di indagare, utilizzando una prospettiva multidisciplinare, l’intera catena operativa inerente alla coppa su piede: ricerca e recupero delle materie prime, preparazione degli impasti, foggiatura, decorazione pittorica e cottura.  Ne seguirà uno studio morfologico e stilistico del materiale, un esame autoptico degli impasti seguito da caratterizzazione petrografica e chimica, un’attenta e analitica lettura della morfologia delle superfici vascolari per rilevare le tracce tecnologiche. La stesura, in seguito, di protocolli sperimentali sulla forma vascolare e studio e sperimentazione di strutture pirotecniche.
Verrà sviluppato, inoltre, uno dei molteplici ambiti di utilizzo dell’archeologia sperimentale quello inerente alla didattica e divulgazione. Al fine di ampliare il panorama di ricerca verso un’archeologia pubblica libera da confini autoreferenziali, con processi partecipativi di costruzione di conoscenza, di tutela, di valorizzazione e fruizione del territorio e dei processi antichi di produzione.

 

Assistente della materia “teoria e tecniche per l’archeologia sperimentale” tenuta dalla Prof.ssa Simona V. Todaro al corso di laurea in Beni Culturali dell’Università di Catania.

    2023 Calandra G., Trigilia S., Grotta dei Buoi (Castiglione di Sicilia, Ct): proposta di fruizione e valorizzazione di una grotta etnea,  a cura di Panvini R. e Meccia E., in Le Grotte e l'uomo .  (in cds) 

   2024 Calandra G.,Giacoppo F., Le grotte dell'Etna nella preistoria: Itinerari simbolici, per una valorizzazione dell'Heritage locale, in CHAIN 2024  ( in cds)