I lunedì del classico. Tradurre il testo tragico antico: tra Eschilo e Sofocle

Lunedì 17 aprile 2023 alle ore 17.00 presso il Coro di Notte, avrà luogo il seminario “Tradurre il testo tragico antico: tra Eschilo e Sofocle” all’interno del secondo ciclo de “I lunedì del classico” promosso dai docenti Monica Centanni, Paolo B. Cipolla, Giovanna R. Giardina, Orazio Licandro e Daniele Malfitana.

L’iniziativa nasce dalla volontà del Dipartimento di Scienze Umanistiche, della Scuola Superiore di Catania, della Scuola di Specializzazione in Beni archeologici, con il patrocinio dell’Associazione Internazionale di Studi Tardoantichi e dell’Associazione Italiana di Cultura Classica, per favorire un maggior coinvolgimento degli studenti e un’apertura all’esterno, oltre il perimetro accademico, delle scienze antiche.

Gli incontri hanno carattere interdisciplinare e costituiscono l’occasione per dialogare sul valore dei classici come risorsa di un presente che interroga il passato.

Il tema trattato lunedì 17 aprile 2023 verterà sulle traduzioni dei testi classici e, in particolar modo, delle tragedie della tradizione greca, sulle quali la filologia e la cultura umanistica occidentale continuano a dibattere e riflettere, in un processo inesauribile e appassionante di ricerca di significato. L'incontro, dentro il dibattito millenario sulla traduzione, presenterà il lavoro, ricco e complesso, della traduzione delle tragedie greche, a partire dall’Orestea di Eschilo e dall'Antigone di Sofocle.

Discuteranno con Giovanni Greco (Accademia Nazionale d’arte drammatica S. D’Amico), ospite relatore, Monica Centanni (Università degli Studi di Catania/IUAV) e Attilio Scuderi (Università degli Studi di Catania).

Sarà possibile seguire il seminario anche a distanza attraverso la piattaforma Teams scrivendo a ilun.delclassico@gmail.com.

 

Si ricorda che per gli studenti frequentanti in presenza è prevista la possibilità del riconoscimento di 3 CFU. Requisiti necessari saranno la frequenza di almeno due terzi delle ore del ciclo di seminari e un colloquio orale come prova di idoneità.