Laurea Honoris Causa a Laura Salafia

Venerdì 9 giugno alle 11, nell'aula magna "Santo Mazzarino" del Monastero dei Benedettini, l'Università di Catania conferirà la laurea magistrale honoris causa in Filologia Moderna alla studentessa Laura Salafia, vittima incolpevole di una sparatoria consumatasi l'1 luglio 2010 in Piazza Dante, a pochi passi dalla sede dell'allora Facoltà di Lettere, oggi Dipartimento di Scienze umanistiche.

La cerimonia sarà aperta dal rettore Francesco Priolo. La lettura della motivazione e la laudatio sono affidate alla prof.ssa Marina Paino, direttore del Disum.

Seguirà la lettura di brani tratti dal volume "Una forza di vita" di Laura Salafia, a cura di Doriana Giudice, Lucia Portale e Rita Re.

A scandire la cerimonia anche alcuni momenti musicali, a cura del Coro dell'Università di Catania.

 

Laura Salafia

Nata a Siracusa il 5 giugno 1976, vive la sua infanzia a Sortino. Consegue la maturità al liceo scientifico sperimentale di Lentini e, quindi, il diploma all’istituto magistrale “Quintiliano” di Siracusa. Nel 2003 si trasferisce a Padova per insegnare alle scuole primarie statali. Ritorna a Catania nell’autunno del 2006 per completare gli studi universitari in Lettere moderne avviati nel 2000.

L'incidente

Il 1° luglio 2010 la vita di Laura Salafia cambia verso. Studentessa universitaria-lavoratrice, Salafia ha da poco sostenuto brillantemente un esame di Letteratura spagnola e si sta avviando con alcune amiche verso casa quando, nei pressi di Piazza Dante a Catania, si scatena una sparatoria: una pallottola la colpisce alla schiena causando una lesione al midollo che la rende tetraplegica. Dopo una lunga degenza al centro di riabilitazione di Montecatone-Imola e poi all’Unità spinale dell’Azienda ospedaliera “Cannizzaro” di Catania, torna a studiare nel 2013.

All’inizio giornali e tv etichettano come guerra di mafia la sparatoria in cui Laura è rimasta coinvolta. Col passare dei giorni si appurerà che lo scontro a fuoco non aveva radici mafiose, ma nasceva da un regolamento di conti. La derubricazione della sparatoria a evento non mafioso comporterà l’impossibilità per Laura Salafia di accedere ai benefici destinati alle vittime della mafia. Il 27 ottobre 2011 il Gup di Catania condanna a 18 anni di reclusione Andrea Rizzotti, l’ex impiegato comunale che aveva sparato il colpo di pistola accidentalmente intercettato da Laura. Nel processo d’appello la condanna sarà ridotta a 16 e mezzo di carcere.

La collaborazione con il quotidiano “La Sicilia”

Ad un anno e mezzo dall’incidente, ha avviato con entusiasmo una significativa collaborazione con il quotidiano “La Sicilia”, che ha ospitato suoi articoli di commento all’attualità o di ricostruzione autobiografica. Pur nelle crescenti difficoltà, Laura Salafia ha continuato l’attività giornalistica e tale spinta all’espressione e al racconto di sé ha avuto esito nel 2017 nella pubblicazione del volume "Laura Salafia - Una forza di vita" (Catania, Domenico Sanfilippo Editore), ora anche in formato ebook.

Il volume dimostra una sensibilità narrativa che rifugge da qualsiasi concessione al patetico, nel racconto di una eccezionalità di vita resa dall’autrice in termini di semplice e quotidiana normalità. Il racconto di Laura, che coinvolge nella scrittura anche altre voci che narrano di lei e della sua voglia di guardare avanti, si distingue sempre per un coraggio che sa di speranza, di una voglia di futuro che ha la meglio sul buio di un non futuro, costituendo un insegnamento esemplare per tutti coloro che si accostano alla lettura del libro. 

L'impegno sociale e civile

Quel candore, quella capacità di meraviglia e di stupore rimasti immutati di fronte alla semplice quotidianità, che trasudano in ogni pagina del suo narrare, si declinano nella forza con cui ha voluto tradurre il proprio impegno di scrittura in impegno sociale e civile. Questa forza, questa determinazione nel mettere al servizio degli altri il proprio racconto si sono declinati in incontri organizzati nelle scuole della provincia o nella vicinanza ai bambini dei quartieri più disagiati attraverso iniziative da lei promosse, come a dare fisica testimonianza di una Sicilia diversa, che non si arrende, che si ribella alla logica delle pallottole e della violenza, che guarda oltre attraverso la promozione della cultura e della solidarietà, come mezzi e fini di un incremento di moralità in ogni aspetto del vissuto pubblico e privato.

Per questi meriti il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella l’ha insignita nel 2021 dell’onorificenza di Cavaliere al merito della Repubblica.