Butembo chiama. Catania risponde. La guerra in Congo e l'appello degli studenti di Butembo-Beni: contesti e prospettive
Venerdì 16 maggio alle ore 11:00, presso l'Aula Magna “Santo Mazzarino” del Dipartimento di Scienze Umanistiche, si terrà un seminario sulla "guerra mondiale a pezzi" in Congo, a partire da un appello lanciato dagli studenti dell'Università di Butembo-Beni, nel Nord Kivu, con cui l'Università di Catania ha un accordo di collaborazione tramite convenzione.
Come si sa, il Congo, e in particolare il Nord Kivu, sono afflitti da una guerra trentennale, legata fondamentalmente alle enormi risorse minerarie della zona, attorno alle quali ruotano gli interessi dei paesi occidentali e delle potenze limitrofe. Ciò provoca una crisi endemica che strazia la popolazione civile e impedisce la possibilità di un futuro per il Congo. Di fronte a questa situazione, gli studenti dell’Università di Butembo hanno lanciato un appello, per esprimere il dolore di un popolo e gridare il loro diritto alla pace e alla prosperità. L’Università di Catania raccoglie questo appello organizzando un seminario di studi – in partnership tra Dipartimento di Scienze Umanistiche e Dipartimento di Scienze politiche – per aiutare la comunità accademica a capire, a riflettere, ad agire. In Africa, infatti, è in gioco una buona fetta del futuro del mondo, a fronte della scarsità di informazione e di copertura mediatica, che impedisce di cogliere la portata reale delle questioni.
A sostenere la riflessione e a illustrare la situazione attuale saranno, dopo i saluti del Rettore prof. Priolo, della prof. Paino, Direttrice del Disum, e la presentazione del Prof. Sichera, le prof. Pinella Di Gregorio e Francesca Longo, che inquadreranno le questioni da un punto di vista storico e politologico. Seguiranno gli interventi di Giovanni Salvaggio e di Giampaolo Musumeci, i quali daranno il loro contributo di ricercatori e giornalisti presenti sul campo. Chiuderà il seminario la testimonianza di Padre Giovanni Piumatti, missionario in North Kivu e per decenni figura di riferimento nell’area, sia sul piano ecclesiale che su quello civile.
