FILOLOGIA ROMANZA

Anno accademico 2016/2017 - 1° anno
Docente: Mario PAGANO
Crediti: 9
SSD: L-FIL-LET/09 - FILOLOGIA E LINGUISTICA ROMANZA
Modalità di erogazione: Tradizionale
Organizzazione didattica: 225 ore d'impegno totale, 171 di studio individuale, 54 di lezione frontale
Semestre:
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Obiettivi formativi

Il corso intende fornire, con un approccio comparativo, una visione d’assieme della formazione delle lingue e delle letterature romanze, con una particolare attenzione all’italiano e al francese.

Lo studio della letteratura francese medievale, che sarà funzionale a delineare l’influsso esercitato sulla letteratura italiana dei primi secoli, servirà anche a mettere in evidenza la necessità di un approccio ‘europeo’ nello studio dei testi medievali.


Prerequisiti richiesti

Conoscenza della grammatica italiana; conoscenza di base della letteratura italiana; conoscenza di base del latino; nozioni di base di geografia e storia.


Frequenza lezioni

Facoltativa


Contenuti del corso

Il corso, tradizionalmente, si suddivide in una parte linguistica e in una filologico-letteraria.

 

Parte linguistica.

A (4 CFU):

presentazione della disciplina; storia della filologia e della linguistica romanza; classificazione delle lingue romanze; principali fenomeni sintattici, morfologici, fonetici e lessicali nel passaggio dal latino alle lingue romanze; primi testi romanzi; elementi di grammatica del francese medievale funzionali alla lettura dei testi.

 

Parte filologico-letteraria.

B (2 CFU):

nozioni essenziali sui criteri e metodi di edizione dei testi romanzi.

C (3 CFU):

storia della letteratura francese medievale con particolare attenzione a quei testi che hanno esercitato un influsso sulla letteratura italiana del Due-Trecento.

 

N.B. Gli studenti del Corso di Laurea in Beni culturali (6 CFU) studieranno i moduli A e B.


Testi di riferimento

A La formazione delle lingue romanze: nozioni di base (4 CFU).

1) L. Renzi - A. Andreose, Manuale di linguistica e filologia romanza, Il Mulino, Bologna, 2009. Introduzione (pp. 17-30); Il dominio romanzo (pp. 33-70); Il paradigma storico (pp. 87-109); Il paradigma moderno (pp. 111-129); Il cambiamento nella linguistica contemporanea (pp. 147-168); Il latino (pp. 169-210); I caratteri delle lingue romanze (pp. 211-232); I primi testi romanzi (pp. 235-268); L’edizione dei testi (pp. 269-294).

B Introduzione alla critica del testo (2 CFU).


1) A. Varvaro, Prima lezione di filologia, Laterza, Roma 2012, pp. 135.

2) Materiale didattico per circa 50 pagine fornito dal docente.

 

C Introduzione alla letteratura francese medievale (3 CFU).

1) F. Brugnolo - R. Capelli, Profilo delle letterature romanze medievali, Carocci, Roma, 2011, pp. 11-205; 375-444.



Programmazione del corso

 *ArgomentiRiferimenti testi
1*classificazione delle lingue romanze; Romania nuova, Romania perduta.A: 1) 
2*Annotare gli esiti dalle vocali latine alle vocali toniche in italianoA: 1) 
3*Annotare gli esiti dalle vocali latine alle vocali toniche in sicilianoA: 1) 
4*formazione del futuro romanzoA: 1) 
5*formazione del condizionaleA: 1) 
6*formazione dei sostantivi in italianoA: 1) 
7*analogiaA: 1) 
8*cambiamento sintatticoA: 1) 
9*primi testi romanziA: 1) 
10*caratteristiche dell'edizione criticaB: 1) 
11*lettura e commento di almeno due testi della letteratura francese medievaleC: 1), 2), 3 
* Conoscenze minime irrinunciabili per il superamento dell'esame.

N.B. La conoscenza degli argomenti contrassegnati con l'asterisco è condizione necessaria ma non sufficiente per il superamento dell'esame. Rispondere in maniera sufficiente o anche più che sufficiente alle domande su tali argomenti non assicura, pertanto, il superamento dell'esame.

Verifica dell'apprendimento

Modalità di verifica dell'apprendimento

Per la valutazione dell'esame si terrà conto della padronanza dei contenuti e delle competenze acquisite, dell'accuratezza linguistica e proprietà lessicale, nonché della capacità argomentativa dimostrata dal candidato.


Esempi di domande e/o esercizi frequenti

Che cosa si intende per lativo volgare;

annotare gli esiti dalle vocali latine alle vocali toniche in italiano;

esempi di coppie minime in latino, per es. VĔNIT ≠ VĒNIT

annotare gli esiti dalle vocali latine alle vocali toniche in siciliano;

nozione di rima siciliana;

lat. HABĒRE dà it. avere, spagnolo haber, ma fr. avoir; spiegare i diversi esiti della vocale tonica in italiano e spagnolo da una parte, e in francese dall’altra;

sostantivi italiani che derivano dal nominativo latino;

da quale caso latino derivano i sostantivi italiani (dimostrazione);

secondo quanto studiato nel vocalismo, l’esito della prima persona del presente del verbo latino NĔGO, in italiano, dovrebbe essere niego; spiegare la forma nego;

canterèi, cantarìa, cantàra sono tre diverse forme di ....................................: spiegare da quale(i) forma(e) latina(e) derivano;

la frase habeo epistulam scriptam significa: a) ‘ho (possiedo) una lettera scritta’, in latino classico; b) ‘ho scritto una lettera’, in latino tardo. I. Qual è la funzione di habeo in a) e in b)? II. Qual è il rapporto sintattico tra epistulam e scriptam in a) e in b)?

Confrontando queste due frasi del Decameron, ti viene in mente una regola sintattica dell’italiano antico?

Giorn.4, nov.10.15: io venni nella camera della mia donna, e ora mi pare essere in una arca.

Giorn.1, nov.1.42: io me ne ricordo piango come voi vedete, e parmi esser molto certo che Idio mai non avrà misericordia;

quali sono le fonti del latino volgare;

quali sono i primi testi francesi.

Il dibattito sulle origine delle canzoni di gesta;

lettura e commento di brani di letteratura francese medievale;

in che rapporto si colloca Chrétien de Troyes con la tradizione tristaniana;

elementi tristaniani nei Lais di Marie de France;

con quali testi e autori della tradizione letteraria polemizza Christine de Pisan.