Alessandro LUTRI

Professore associato di DISCIPLINE DEMOETNOANTROPOLOGICHE [M-DEA/01]

Alessandro Lutri ha studiato Filosofia presso le Università di Bologna e Siena laureandosi con 110 e lode con una tesi in Antropologia culturale (1994). Dopo avere ottenuto una borsa di studio post-laurea (1996) dall’università di Catania in cui è stato visiting scholar presso il Graduate Center della City University of New York, ha poi conseguito il dottorato di ricerca in Antropologia delle Società Complesse presso l’Ateneo di Catania (2001), con una tesi in antropologia dell’etnicità. E' professore Associato di Discipline antropologiche presso il Dipartimento di Scienze Umanistiche dell’Università di Catania, in cui ha preso servizio come ricercatore nel 2008. Ha fatto parte del collegio docenti della Scuola di Dottorato in “Antropologia e studi storico-linguistici” dell’Università di Messina fino al 2013. 

I suoi interessi di ricerca includono lo studio dei processi di identificazione collettiva, occupandosi dello studio dei processi di identificazione in una delle comunità della diaspora italo-albanesie della Sicilia occidentale, Contessa Entellina. Su questo tema ha pubblicato saggi e articoli e la monografia “Immaginarsi arbereshe. Forme e pratiche di identificazione in una comunità dell’Arberia siciliana” (2005). Successivamente i suoi interessi di ricerca si sono rivolti all’antropologia dei processi cognitivi curando la raccolta di saggi “Modelli della mente e processi di pensiero” (2008, Ed.it), all’antropologia ambientale, e l’epistemologia della conoscenza antropologica, curando le raccolte “Umano, troppo umano. Il dibattito natura/cultura nell’antropologia” (2009, SEID), “Immaginare forme di vita. Letture intorno e oltre il metodo di Ludwig Wittgenstein (2017,, villagiomaori), e scrivendo la monografia “Forme di vita e natura umana. Una mappa per il sapere antropologico“ (2014, Carocci). 

Ha in corso di preparazione la monografia “Paesaggi di rovine/Paesaggi rigenerati. Antropologia della trasformazione in Sicilia tra XX e XXI sec."

Dal 2015 ha cominciato a indagare nelle aree tardo-industriali di Augusta-Priolo-Melilli e di Gela (Progetto FIR 2014 "Smart Assembalges: Frizioni, Disastri e Green economy", e Progetto PRIN 2015 "Ecofrizioni dell'Antropocene: sostenibilità e patrimonializzazione nei processi di riconversione industriale") sia le risposte dei territori e le forme dell’azione collettiva della cittadinanza alle sfide globali dell’ambiente e dello sviluppo, a partire dalla nozione di Antropocene (Progetto "REVERSE. The Anthropocene upside down: REsponsible research, VERSatile knowledge, Environmental futures in action" (Piano della Ricerca 2020). 

E’ membro dell’European Association of Social Anthropology (EASA), della Società Italiana di Antropologia Applicata (SIAA) e della Società Italiana di Antropologia Culturale (SIAC), della Società Italiana di Storia dell'Ambiente (SISAM), e del TeSA - Centro studi interdipartimentale "Territorio, Sviluppo e Ambiente" (Università di Catania)  

 

 

 

 

 

 

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Anno accademico 2016/2017


Anno accademico 2015/2016

 

Temi di ricerca

Antropologia della socialità (teorie e configurazioni delle reti relazionali)

Antropologia cognitiva (teorie della mente, etnografia cognitiva –forme di categorizzazione: sé, identità sociale, spazio, tempo)  

Antropologia ambientale (ecologia politica, politiche, pratiche e retoriche della  sostenibilità)  

Antropologia delle migrazioni (transnazionalismo,  cosmopolitismo, razzismo, pratiche e culture dell’accoglienza, seconde generazioni)

Antropologia del cambiamento sociale (relazioni di genere, culture dell'emigrazione)

Antropologia politica (nuove forme della cittadinanza)

Metodologia ricerca etnografica (teoria e metodiche di ricerca) 

 

Progetti di ricerca in corso:

FIR 2014-16 (Università di Catania), con Mara Benadusi, Luca Ruggiero e Olivella Rizza (Dipartimento di Scienze politiche e sociali): "SMART assemblages: frizioni, disastri e green economy";

PRIN 2016-19 "Ecofrizioni dell'antropocene. Sostenibilità e patrimonializzazione nei processi di riconversione industriale", (membro dell'unità di ricerca di Catania, coordinata da Mara Benadusi, DISPS); 

PRIN 2017-2021 "Migrazioni, spaesamento e appaesamento: letture antropologiche del nesso rituali/migrazioni in contesti di Italia meridionale"  (membro dell'unità di ricerca di Catania, coordinata da Mara Benadusi, DISPS); 

Progetto "REVERSE. The Anthropocene upside down: REsponsible research, VERSatile knowledge, Environmental futures in action" (Piano della Ricerca Università di Catania 2020).  

 

 

DataStudenteArgomento della tesi
08/10/2019O75/000368La percezione economica e sociale del contesto urbano di Catania nella visione degli studenti internazionali e gli studenti catanesi
12/03/2019Y40/000115Lampedusa come frontiera: la narrazione sociale, letteraria e cinematografica.
28/02/2019Y51/000187Orientamenti nazionalisti e trans-nazionalisti tra i giovani studenti polacchi di Poznan
29/07/2014O75/000316Antropologia della migrazione

Guida alle tesi di laurea

 

 Indicazioni preventive 

 

 

Gli studenti interessati a svolgere un lavoro di ricerca con relatore il Prof. Lutri devono seguire le indicazioni contenute in questa pagina.

  1. L'assegnazione delle tesi di laurea, sia per il corso di laurea triennale che per il corso di laurea magistrale, avviene attraverso un appuntamento con il docente. Per fare domanda gli studenti interessati possono inviare una e-mail all'indirizzo: alelutri@unict.it con oggetto: "RICHIESTA TESI DI LAUREA". Al primo colloquio è bene arrivare con proposte concrete di argomenti, su temi vicini agli interessi di ricerca del docente (vedi in fondo) in modo da discuterne la fattibilità con lui. Se la tesi verrà accordata, lo studente dovrà sollecitamente concretizzare l’idea iniziale, scaturita dalla scelta dell’argomento, in un progetto. Il lavoro preventivo da svolgere sarà quello di una ricerca delle fonti e della letteratura sll’argomento. In questa prima fase anche il Relatore segnalerà al laureando una serie di documenti e pubblicazioni, di carattere scientifico o meno, utili come punto di partenza dell'analisi. Terminata questa fase, lo studente elaborerà il PROGETTO iniziale di tesi, che dovrà essere adeguatamente articolato, comprendendo:
  • le informazioni sulle fonti e sulla letteratura critica esaminate in via preliminare;
  • gli obiettivi che la tesi si prefigge, le ragioni della loro scelta e gli interrogativi scientifici cui la tesi di laurea intende rispondere;
  • gli strumenti e i metodi di indagine che si intende utilizzare per il conseguimento degli obiettivi;
  • l’indicazione bibliografica della letteratura critica consultata.

Il progetto così redatto dovrà essere discusso dallo studente con il Relatore, il quale dovrà approvarlo e potrà modificarlo o integrarlo con indicazioni e suggerimenti. Quindi, nelle settimane a seguire, lo studente sarà invitato a stendere un indice ragionato che servirà da ipotesi di lavoro e da preventiva programmazione delle attività da svolgere. Tale indice, proprio in quanto preliminare, sarà dinamico, non statico, e potrà essere sottoposto a modificazioni nel procedere del lavoro di indagine. È consigliabile, comunque, che le modifiche più importanti che si intendono apportare al progetto iniziale, maturate nel corso dell’attività di ricerca, siano discusse dallo studente con il Relatore, che ne valuterà l’opportunità.

Ulteriori informazioni

  • Non sia accettano scadenze per la laurea decise dal/la tesista: questo perché non è possibile prevedere i tempi della laurea prima di aver visto almeno una parte del lavoro;
  • Non si fanno correzioni all’ultimo minuto a ridosso delle scadenze per la consegna. Entro (massimo) 15 giorni prima della consegna ufficiale in segreteria occorre che io abbia avuto una prima versione pressoché COMPLETA del lavoro. Il mancato rispetto di quest'ultima scadenza comporta AUTOMATICAMENTE l'impossibilità di laurearsi nella sessione stabilita;
  • Il plagio, soprattutto da internet (copiare-incollare brani), non è tollerato, nemmeno quando riguarda testi in lingua straniera riportati in italiano. Qualora dovessi scoprire che si è copiato un testo o parte di esso, cesserò di seguire lo/la tesista;
  • Il docente non è un correttore di bozze, né un impiegato della segreteria, né il vostro consulente per l’uso di Word. Questo significa che dovreste essere autonomi per gli aspetti indicati.

 

Scelta dell’argomento  

Nel percorso del lavoro è necessario operare delle scelte che permettano di passare da un interesse generale ad un argomento particolare, ben focalizzato. Si tratta ovviamente di una fase molto delicata non solo per le difficoltà iniziali determinate dalle idee poco chiare, ma perché intervengono altri fattori congiunturali a volte indipendenti dalla volontà dello studente, come ad esempio la reperibilità del materiale bibliografico, necessario per impostare a livello sopratutto teorico l'argomento. E possibile quindi individuare almeno “quattro regole ovvie” (Eco, 2002) da seguire nella scelta dell’argomento.

E’ importante, infatti:

  1. che l’argomento risponda agli interessi del candidato; 
  2. che vi sia del materiale reperibile da cui attingere (testi, articoli, atti di conferenze etc..);
  3. che le fonti a disposizione siano “utilizzabili” dal candidato; 
  4. che il quadro metodologico e gli obiettivi del lavoro siano alla sua portata.

Dalla scelta dell'argomento al progetto di lavoro

La conoscenza antropologica si basa su uno studio di tipo empiricoteorico (apertocritico e comparativo) delle visioni, concetti e pratiche manifestate da coloro verso la cui vità sociale si interessa lo studioso,  osservando il vivere umano nel suo configurarsi.

L'approccio empirico si basa su una messa a fuoco teorica del tema in questione, il quale sarà indagato empiricamente mediante una esperienza di ricerca etnografica sul campo su uno specifico caso. La ricerca e l’analisi di un caso empirico richiederanno un certo impegno in termini di tempo, in quanto soggetto a possibili imprevisti. La raccolta di informazioni sul campo, attraverso la ricerca empirica o lo studio di un caso reale, richiede infatti il coinvolgimento di soggetti la cui disponibilità è preziosa, ma non sempre riscontrabile. I criteri con cui si valuta una ricerca sul campo sono a) il percorso compito per raggiungere il risultato finale; b) la sua originalità e c) la sua pertinenza rispetto agli obiettivi conoscitivi. Non si deve pertanto pensare di dovere (o poter) analizzare mille casi, o di effettuare centinaia di interviste !

Il piano di lavoro 

Individuato l’argomento specifico si passa al momento di stendere un primo piano di lavoro che inquadri in linea di massima il percorso che si vuole tracciare. Il piano di lavoro è una “scaletta” molto semplificata che consente di individuare le aree da sviluppare e l’ordine di esposizione che si vuole seguire per il proprio lavoro: ogni punto evidenziato nello schema sottostante è quindi da intendere come sezione da ampliare e non come capitolo dell’indice. 

Le risorse bibliografiche

Per redigere un lavoro di ricerca tipo "Tesi" è necessario consultare diversi tipi di testi (articoli, saggi e volumi), sia pure senza leggerli tutti dalla prima all’ultima riga. La bibliografia dovrà contenere l’elenco di tutta la letteratura scientifica e non utilizzate. Non è ammesso riportare riferimenti di testi non consultati anche se compaiono nelle bibliografie di altri autori: tutto il materiale deve essere stato visionato in prima persona.

Produrre la bibliografia è compito dello studente ed è molto importante. Una buona bibliografia è la base per la realizzazione di un percorso aggiornato, ma è anche indice, in una certa misura, della validità del lavoro (argomento + definizione etnografica) che si intende svolgere.

Il docente, dopo avere valutato la fattibilità del lavoro proposto dallo studente sulla base delle sue capacità espresse nella bozza di proposta, sulla base delle proprie conoscenze potrà suggerire ulteriore letture bibliografiche, per orientare meglio il/la laureando/a. 

Citare le fonti è una questione di correttezza scientifica, così da non attribuirsi il merito di idee altrui, sia perché rimandare all’opinione di studiosi noti evita di giustificare dettagliatamente molte delle idee sostenute dal laureando nel suo lavoro. Occorre ricordare che un’affermazione pubblicata da uno studioso, sulla base delle proprie ricerche, ha in qualche misura l’avallo della comunità scientifica, mentre le affermazioni di uno studente sono prive di autorevolezza.

Per l'individuazione generale degli ambiti di indagine etnografici e dei metodi di indagine si consiglia vivamente la lettura di questi due testi 

– Pennacini Cecilia, La ricerca sul campo in antropologia, Roma, Carocci, 2011.

– Francesco Ronzon, Sul campo. Breve guida alla ricerca etnografica, Roma, Meltemi, 2008.

 

Il relatore, al fine di assicurare una corretta assistenza, non può accogliere tutti gli argomenti proposti dagli studenti. Qui di seguito vengono indicati alcuni ampi temi all’interno dei quali è possibile individuare degli argomenti specifici, sia di natura esclusivamente teorica che di ricerca. Si tratta di tematiche che per questioni didattiche e/o di ricerca fanno parte del bagaglio di conoscenze specifiche del docente e che, pertanto, possono essere messe proficuamente a disposizione dei laureandi.

Antropologia della deindustrializzazione 

Antropologia ambientale

Antropologia del turismo

Antropologia dell’identità

Antropologia delle temporalità 

Antropologia della migrazione

 

I compiti del relatore:

Il relatore affianca lo studente durante il periodo di svolgimento della tesi e ha i seguenti compiti:

  • assicurarsi che la stesura del lavoro, in relazione all’argomento scelto, sia realizzabile dal punto di vista teorico o empirico (etnografico) in un lasso di tempo ragionevole (considerato che lo studente dovrà ancora sostenere degli esami e che dunque le sue intenzioni di laurea dipendono principalmente dal superamento di questi, dove la contemporanea conduzione del lavoro di indagine spessisimo non si concilia con la tempistica pianificata)  
  • fornire allo studente degli spunti bibliografici ed eventualmente delle indicazioni su dove reperire materiale di documentazione
  • fornire allo studente delle indicazioni metodologiche riguardo all’eventuale ricerca etnografica
  • fornire suggerimenti sulla struttura del lavoro
  • leggere di volta in volta i capitoli o le parti del manoscritto e intervenire sia correggendo direttamente, sia dando indicazioni sul contenuto e sulla forma

Manoscritti in visione al relatore:

Il testo, scritto deve riportare i seguenti dati:

  • nome e cognome, e-mail, eventuale numero di telefono
  • titolo dell'argomento individuato (anche se provvisorio) del lavoro 
  • indice (anche provvisorio) dell’intero lavoro
  • le pagine devono essere numerate in basso a destra
  • Il testo deve essere impaginato in modo da lasciare spazio per correzioni e commenti (interlinea doppia)

Alcuni consigli e ulteriori osservazioni

è opportuno tenere costantemente i contatti col relatore per aggiornarlo sul lavoro svolto. L’incontro con il relatore risulta più proficuo se qualche giorno prima vengono consegnate alcune note scritte (anche se del tutto provvisorie) su cui discutere.

Lo scopo dell’incontro con il relatore non è quello di ricevere una valutazione sull’elaborato o sul progetto, ma di acquisire strumenti e informazioni utili per sviluppare e migliorare la tesi: è necessario recarsi all’incontro dopo aver riflettuto sugli aspetti di cui si desidera discutere.

È indispensabile rileggere attentamente le parti di manoscritto consegnate al relatore. Si consiglia di riprendere il testo almeno un paio di giorni dopo averlo finito: tale stacco aiuta a identificare più facilmente i punti critici.

Si richiede un controllo accurato dell’ortografiadella sintassi e della struttura complessiva del testo (errori banali e periodi lunghi e contorti distraggono e infastidiscono inutilmente il relatore), ma, prendendo la prospettiva del lettore, occorre valutare la comprensibilità di quanto scritto e l’aderenza a ciò che si desidera sostenere.

Il relatore non è né un co-autore, né un redattore, né un correttore di bozze. Non corregge ogni dettaglio ma cerca di identificare insieme al laureando i problemi di tipo contenutistico, e i problemi generali di organizzazione del testo, focalizzandosi su alcuni esempi. È compito del laureando trarre le conclusioni e adeguare il testo di conseguenza, anche nelle parti che presentano problemi analoghi, che non saranno necessariamente stati indicati.

 

 

 

 

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dott. Vincenzo Luca Lo Re (dottore di ricerca in Antropologia e studi urbani)