FORME DELLO SPETTACOLO MULTIMEDIALE

Anno accademico 2018/2019 - 1° anno
Docente: Vittorio FIORE
Crediti: 6
SSD: L-ART/05 - DISCIPLINE DELLO SPETTACOLO
Modalità di erogazione: Tradizionale
Organizzazione didattica: 150 ore d'impegno totale, 114 di studio individuale, 36 di lezione frontale
Semestre:
ENGLISH VERSION

Obiettivi formativi

Il corso intende fornire agli studenti una mappa delle nuove forme di digital performance, dal Videoteatro all'Architectural Videomapping


Modalità di svolgimento dell'insegnamento

a. Lezioni frontali esporranno un excursus di progetti drammaturgici che utilizzino le "tecnologie della luce": videoteatro, new media, performing media.

b. Lettura analitica e confronto di casi studio.

c. Verifica attraverso esercitazioni ex tempore.

d. Incontri con esperti e addetti ai lavori.


Prerequisiti richiesti

Gli allievi dovranno conoscere le linee generali del teatro moderno e contemporaneo nonché possedere gli elementi metodologici di base relativi all’analisi di uno spettacolo teatrale.


Frequenza lezioni

Facoltativa


Contenuti del corso

Il corso vuole affrontare progetti performativi, che sviluppino drammaturgie digitali utilizzando la luce come materiale base per media digitali. Si tratta di spettacoli che elaborano sovrapposizioni tra virtuale ed esistente, in linea con l’ormai avviato superamento dei confini tra generi e lingue espressive, anche in totale assenza di corpi e parole.

In particolare il corso partirà dal videoteatro e – attraverso la lettura casi studio – esaminerà le più recenti installazioni di Video Projection Mapping. Di tali opere saranno analizzate le relazioni esistenti tra video e luogo scenico, individuando le differenze fra spazio reale e spazio virtuale, tra realtà aumentata e spettacolarità interattiva. In particolare quest’ultima tecnologia permette, attraverso un linguaggio esclusivamente iconico e sonoro, di modificare in modo dinamico e virtuale la superficie di architetture e spazi urbani, esaltandone il potenziale figurativo, appropriandosi della storia, incidendo tracce profonde nella memoria collettiva attraverso un processo di lettura e accettazione dei luoghi, in pieno accordo con le acclarate teorie del teatro del ‘900.


Testi di riferimento

Video-teatro, new media, performing media (3 CFU)

A. Pizzo, Neodrammatico digitale. Scena multimediale e racconto interattivo, Torino, Accademia University Press, 2013, pp. 217.

J. Malvezzi, Remedi-Action. Dieci anni di videoteatro italiano, Milano, Postmediabooks, 2015, pp.127.

A.M. Monteverdi, Nuovi media, nuovo teatro. Teorie e pratica tra teatro e digitalità, Franco Angeli, Milano 2011, pp. 39-129.

 

Teatro di luce. Nuove tecnologie della visione. Casi Studio (3 CFU):

F. Crisafulli, Luce attiva. Questioni della luce nel teatro contemporaneo, Titivillus, 2007, pp. 7-88; 129-171.

N. Pittaluga, V. Valentini, Studio Azzurro, Teatro, Contrasto, 2012, pp.6-67.

P. Gaglianò, Architetture di luce. Il Teatro Architettura di Giancarlo Cauteruccio/Kripton, Titivillus, 2014, pp. 5-31.

V. Fiore, L. Ruzza, Luce artificiale e paesaggio urbano. Raccontare il territorio con nuove tecnologie, LetteraVentidue, 2012, pp.153.

 

Si ricorda che, ai sensi dell’art. 171 della legge 22 aprile 1941, n. 633 e successive disposizioni, fotocopiare libri in commercio, in misura superiore al 15% del volume o del fascicolo di rivista, è reato penale.

Per ulteriori informazioni sui vincoli e sulle sanzioni all’uso illecito di fotocopie, è possibile consultare le Linee guida sulla gestione dei diritti d’autore nelle università (a cura della Associazione Italiana per i Diritti di Riproduzione delle opere dell’ingegno - AIDRO).

I testi di riferimento possono essere consultati in Biblioteca.


Verifica dell'apprendimento

Modalità di verifica dell'apprendimento

2 Esercitazioni ex tempore

Prova orale

Prova pratica

Discussione teorica su alcune tematiche ed autori; discussione di un progetto scenico a scelta dell’allievo tra i casi studio in programma.

Per la valutazione dell’esame si terrà conto della padronanza dei contenuti e delle competenze acquisite, dell’accuratezza linguistica e proprietà lessicale, nonché della capacità argomentativa dimostrata dal candidato.