Mazzone.Epistemologia sociale.Prova in itinere

Care studentesse, cari studenti,

ho completato la correzione delle prove in itinere.

Qui di seguito vi esplicito i criteri adottati.

Innanzitutto ho preferito assegnare un voto, piuttosto che limitarmi a un generico “prova superata/non superata”. Questo mi consente di differenziare le valutazioni in modi più rispettosi della variabilità individuale.

Inoltre, consente di accettare il voto anche a chi ha conseguito un’insufficienza. Il voto infatti farà media con l’orale, dunque è possibile superare l’esame anche se la prova in itinere è valutata come insufficiente.

Nel fare la media, alla prova in itinere e alla prova orale saranno assegnati pesi differenti: la prima conterà per un terzo, la seconda per due terzi.

Ovviamente è anche possibile rifiutare il voto, e sostenere per intero il programma d’esame in forma orale. Non è necessario comunicarlo adesso, è possibile farlo anche in sede d’esame orale.

La comunicazione dei voti della prova in itinere avverrà tramite e-mail individuali, nel rispetto della privacy.

Questo mi consente anche di inviarvi il vostro compito con miei commenti e correzioni.

La correzione della prova è stata ispirata infatti al principio della “valutazione formativa” (piuttosto che meramente “sommativa”): ossia, l’ho considerata non come semplice occasione per mettere un voto, bensì come parte del processo formativo. In pratica, ne ho approfittato per suggerire spunti di riflessione sulle vostre risposte – sia rispetto ad elementi di forma che di contenuto.

Per quanto riguarda la forma, alcune considerazioni generali (ciascuno potrà vedere dal file inviato quale dei problemi indicati eventualmente lo/la riguarda).

Il vostro corso di laurea mira all’ulteriore sviluppo di competenze comunicative, scritte e orali. La valutazione di queste competenze ai fini di un loro miglioramento è perciò parte integrante del percorso.

Ho riscontrato problemi espressivi di vario tipo (comunque piuttosto standard). Queste sono le tipologie principali:

  • Problemi di natura lessicale: scelte terminologiche improprie sotto il profilo teorico (ogni teoria ha la propria terminologia tecnica); scelte lessicali infelici (arcaismi, parole poco o per nulla conformi agli standard della lingua: è buona norma usare le espressioni più standard, salvo che si abbiano ragioni comunicative specifiche per fare altrimenti); accoppiamenti lessicali infelici (non ogni parola si accorda bene con ogni altra, in alcuni casi semplicemente perché accoppiamenti insoliti suonano male, in altri perché i risultati sono concettualmente incoerenti); espressioni con connotazioni improprie.
  • Problemi di costruzione delle frasi: frasi grammaticalmente incomplete; frasi con sequenze di subordinate senza alcuna frase principale; frasi inutilmente lunghe e contorte.
  • Problemi nell’uso di specifiche categorie di espressioni: preposizioni usate in modo quasi casuale; problemi nell’uso dei pronomi relativi (“il quale, la quale” ecc.).

Per quanto riguarda i contenuti, segnalo un problema più generale e uno più specifico.

  • In generale, qualcuno tende a confondere, nelle formulazioni adottate, il livello dei fatti e degli oggetti da un lato, quello delle descrizioni e teorie dall’altro. Una certa consapevolezza epistemologica è parte degli obiettivi del corso.
  • A un livello più specifico, diversi hanno tratto dal testo un’immagine scorretta di cosa si debba intendere per approccio ecologico (domanda numero 2). Il testo incoraggia questa immagine, se letto superficialmente. Ma chi di voi ha posto maggiore attenzione alla struttura teorica e concettuale sottesa ha colto correttamente il senso. Quindi il fraintendimento era evitabile.

Data di pubblicazione: 04/01/2021

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